"Ricevere la cittadinanza onoraria della Città di Palermo, nella giornata in cui si ricorda la strage di via D’Amelio, amplifica il profondo senso di riconoscimento verso gli eroi che hanno sacrificato la vita per la nostra sicurezza".
Lo dice il capo della polizia Lamberto Giannini in occasione della cerimonia alla caserma Lungaro di Palermo.
"La memoria è sempre viva - ha aggiunto - e continua a orientare i nostri comportamenti per i principi di legalità. Stiamo vivendo una fase molto impegnativa in cui l’emergenza pandemica continua a incidere sulla nostra viva. Non ci siamo risparmiati, operando con dedizione e sacrificio. Ringrazio il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ricevere questa cittadinanza mi riempie di orgoglio".
Giannini ha anche incontrato nella caserma Lungaro i familiari di alcune vittime delle mafia, tra le quali Maria Falcone, sorella del giudice Giovani Falcone e Manfredi Borsellino, figlio di Paolo Borsellino, il giudice assassinato dalla mafia 29 anni fa.
Il conferimento della cittadinanza è stato preceduto da un video realizzato dal Comune di Palermo e dalla questura, sul quale, col sottofondo de La Cura di Franco Battiato, sono scorsi i volti dei caduti della polizia di Stato nella lotta alla mafia.
«Da questa caserma sono usciti tanti caduti nella guerra a Cosa nostra. - ha detto il sindaco Orlando - Tanti di loro li ho conosciuti personalmente: penso a tutti quelli che sono stati vittime del loro spirito di servizio verso uno Stato che non sempre gli è stato accanto come doveva».
«Per me è un onore che tutte le poliziotte e i poliziotti - ha proseguito Orlando - abbiano accettato di essere cittadini palermitani. A loro dico missione compiuta, avete compiuto la vostra missione. Spetta a noi ora completarla». Il sindaco ha letto le motivazioni del conferimento «per la tutela del territorio e per l’attività di prevenzione» esercitata dalla Polizia.
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