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La lunga coda dei soggetti fragili per il vaccino a Palermo: crescono le proteste

Nuove code alla Fiera del Mediterraneo di Palermo per i soggetti fragili in attesa del vaccino: il serpentone si forma sul marciapiede antistante l’ingresso e al di là dei cancelli, di fronte al padiglione dove vengono somministrate le dosi.

Dilaga ancora il malcontento dei cittadini: “Umanamente fare aspettare qui fuori i soggetti fragili, che hanno delle particolari necessità, mi sembra sbagliatissimo”, dice infatti Clemente, che accompagna un signore in sedia a rotelle. “Non riceviamo indicazioni e ci autoregoliamo noi qui in fila”, racconta poi Vincenzo, in attesa da più di un’ora e in una giornata di maltempo.

Aspetta da due ore invece Domenico, che ha accompagnato il suocero, e che dice: “Vogliamo la zona bianca, ma questo non accadrà mai se nella fila per un vaccino si crea un assembramento. I soggetti fragili potrebbero ricevere la dose direttamente al domicilio, ma si vede che è troppo complicato”. Non è soltanto l’attesa, infatti, a innervosire i cittadini, ma anche il rischio assembramenti. “Siamo assembrati in una fila strettissima: mi prenderò il covid per fare il vaccino? - si chiede Marina - non avrei niente in contrario alla fila, se le regole fossero osservate”.

Il personale della fiera però, a detta di Vincenzo Montanelli, delegato dal commissario Renato Costa, sta facendo l’impossibile per risolvere i problemi: “Abbiamo aumentato il numero delle postazioni interne, dei medici e degli infermieri, mentre la protezione civile ci dà un aiuto nel gestire le code. Il numero degli aventi diritto è cresciuto esponenzialmente nelle ultime 48 ore, i soggetti fragili sono tantissimi”.

Il ritardo sarebbe dovuto alla prenotazione di un numero di persone eccessivo nella stessa fascia oraria, un overbooking consentito dal sistema, ma difficile da gestire in loco. “L’importante è però riuscire a vaccinare tutti i prenotati, obbiettivo che abbiamo in questi giorni sempre raggiunto”, conclude Montanelli.

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