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Shoah, piantato a Palermo un albero in ricordo del questore Palatucci che salvò ebrei

Ricorrerà domani l'anniversario della morte di Giovanni Palatucci, ex questore reggente di Fiume, morto nel 1945 nel campo di concentramento nazista di Dachau e riconosciuto "Giusto tra le Nazioni" per aver salvato migliaia di ebrei, stranieri ed italiani, sfidando il regime e le leggi razziali.

Intanto oggi alle 11.30 nel giardino di Villa Bonanno si è tenuta una cerimonia che, nel rispetto delle misure di distanziamento sociale, ha visto piantumato un albero di mandorlo ed affissa una targa in memoria "del coraggioso questore di Fiume".

Il 17 aprile 1955, gli venne concessa la Medaglia d'Oro alla memoria dall'Unione delle Comunità Israelitiche d'Italia con la seguente motivazione: "Commissario all'Ufficio stranieri della Questura di Fiume, tanto operò in favore degli ebrei e di altri perseguitati, che venne arrestato dai nazisti nel settembre 1944 e deportato in Germania. Le sevizie e le privazioni del campo di sterminio, a Dachau, ne troncarono, alla vigilia della liberazione, la mirabile esistenza. Se al suo nome nello Stato d'Israele sono state dedicate una via e una foresta, gli ebrei d'Italia vogliono anch'essi onorarne il ricordo".

A Palatucci è attribuita anche la distruzione di moltissimi fascicoli di cittadini di religione ebraica per sottrarli alla deportazione, dal 1937, anno del suo arrivo a Fiume come responsabile dell'Ufficio stranieri, sino al giorno del suo arresto. Il 21 marzo 2000 il Vicariato di Roma emanò un Editto per l'apertura del processo di beatificazione del "Servo di Dio Giovanni Palatucci", avvenuta il 9 ottobre 2002. Inoltre, in occasione della cerimonia ecumenica Giubilare del 7 maggio 2000, papa Giovanni Paolo II lo annoverò tra i martiri del XX Secolo.

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