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Palermo, tamponi rapidi in parrocchia per scoprire i positivi al coronavirus tra i fedeli

Tamponi rapidi in parrocchia per scoprire i positivi al Coronavirus tra i fedeli. L'iniziativa a Palermo grazie alla donazione dei tamponi e del successivo processo dello stesso a cura del laboratorio Locorotondo.

Una iniziativa voluta dal parroco padre Pietro Scaduto della parrocchia Santa Maria la Nova e organizzata dal volontari e vice presidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao - un evento destinato alla somministrazione del test denominato tampone rapido sars covid2, in favore di cittadini prevalentemente in stato di indigenza che hanno avuto  la volontà di aderire in forma totalmente spontanea e gratuita.

Non si sarebbe potuta svolgere senza la collaborazione professionale dell’infermiere Antonio Messina in servizio presso l’ospedale Civico e che oggi ha deciso di  donare la mattinata in favore della collettività. "Sono convinto che ognuno di noi debba fare quello che può per contribuire a combattere questa pandemia, certo, è chiaro che qui abbiamo fatto tamponi per covid-19 non balletti e canzoncine con ritornelli ambigui che rischiano di fare calare l’attenzione verso questo mostro, se tra tutti i tamponi processati ci sarà anche un solo positivo il laboratorio provvederà a mettere in pratica il protocollo attraverso l’Asp, mentre tutta la squadra che si è adoperata potrà dire di avere contribuito a fermare eventuali altre infezioni".

"L’Iniziativa si è svolta - dice il vice presidente della prima circoscrizione Antonio Nicolao - nel rispetto delle norme emanate nei DPCM dal governo, e le procedure si sono articolate secondo un criterio suggerito dal laboratorio; il soggetto interessato si è messo in fila, per compilare al primo tavolo un questionario comprensivo delle autorizzazioni al trattamento dei dati personali  e alla privacy, che ha esibito al momento del test, contestualmente la provetta e il questionario sono stati scrupolosamente riposti in un contenitore adeguato e sono stati consegnati alla dr.ssa Gaia Locorotondo al fine di poterli trasportare nel proprio laboratorio dove sono stati processati. In caso di positività il laboratorio chiamerà direttamente l’interessato".

"Lo spirito dell’iniziativa - conclude Nicolao - è stato quella di farsi parte attiva anche in un momento di pandemia, infatti il servizio di striscia la notizia di qualche giorno fa ci ha raccontato che qualche laboratorio  fa pagare il costo del tampone triplicato e questa iniziativa destinata  a soggetti che a causa del coronavirus hanno peggiorato le proprie condizioni economiche non può che dimostrarsi lodevole. Ringrazio l’asp per avere espresso parere favorevole all’iniziativa, la dr.ssa Emilia Germanà che ha collaborato in piena sinergia con il Suo progetto denominato rete civica delle salute.

Video di Marco Gullà

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