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Sala giochi sequestrata a Palermo, le intercettazioni che incastrano il patron del Marsala Cottone

"La cosa che mi dà fastidio è che dopo che mi hanno messo in ginocchio, il debito... vabbe' gli ho fottuto centomila euro... Sono due Preu", dice Domenico Cottone. Mentre un impiegato, dall'altra parte, gli risponde: "In ginocchio sta... Ti manciasti, che vuoi? A me non dire che ti hanno messo in ginocchio, perchè dico...".

Nel video un estratto delle intercettazioni che hanno incastrato Domenico Cottone, patron del Marsala Calcio, agli arresti domiciliari con la moglie Chiara Gulotta, con l'accusa di peculato, nell'ambito del sequestro della sala giochi President Gaming Hall di Palermo, di cui Cottone è amministratore.

Secondo quanto accertato dai finanzieri marito e moglie si sarebbero appropriati degli importi dovuti per legge su tutte le giocate effettuate e quelli previsti dal canone di concessione, non versando i soldi alla concessionaria dello Stato.

Le indagini si sono avvalse di intercettazioni telefoniche, videoriprese e controlli patrimoniali. All’interno della sala giochi si svolgeva, secondo i finanzieri, un’attività abusiva finanziaria. I titolari concedevano dei ticket validi per giocare dietro la consegna di assegni bancari postdatati e in alcuni casi senza la data di emissione.

In una seconda intercettazione, che riprende il dialogo fra Cottone e un altro impiegato, si parla di due "pratiche" da fare a una cliente. "Presidente, si devono fare due pratiche... O ci vogliono ticket sotto i 3mila", dice il dipendente. Cottone risponde: "Pagamento per contanti".

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