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Uomo ucciso a San Cipirello, lo strazio dei familiari: "Non riusciamo a darci pace"

Sono sconvolte la sorella e la madre di Nunzio Agnello, il quarantunenne ucciso a San Cipirello. Non si danno pace per la morte del fratello e del figlio che ancora ha dei contorni incerti. L'autopsia sul corpo dell'uomo sarà eseguita martedì prossimo all’istituto di medicina legale del Policlinico di Palermo.

“Nunzio era davanti alla porta quando sono tornata dalla chiesa con mio fratello Giuseppe - racconta la sorella Giovanna Agnello - e lui (Nunzio, ndr) era contento guardava i ragazzini giocare. Mi ha detto che c’era una ragazza a cui doveva dare del pane. Poi si è alzato ed è sceso. Ho sentito il suo telefono squillare ma nel frattempo che mi sono affacciata alla finestra, lui aveva già girato l'angolo e quindi non l’ho visto. Non ho capito chi lo ha chiamato. Era giovedì. Lui è andato via a piedi e da allora non è tornato più. Ho provato a chiamarlo al cellulare, ma nessuno mi ha mai risposto. Poi sabato mattina, mio fratello Giuseppe lo ha trovato morto a terra. Lo hanno pestato a morte”.

Anche l'anziana madre Rosa non si dà pace per la morte del figlio: “Se qualcuno ha visto qualcosa parli. Vorrei che mio figlio mi venisse in sogno per rivelarmi chi lo ha ammazzato, così lo denuncio ai carabinieri. Abbiamo fatto tanto per farlo studiare. Per me era un angelo”.

A chiarire cosa sia successo venerdì scorso potrebbero essere le immagini di alcuni sistemi di videosorveglianza in zona. Le telecamere potrebbero avere ripreso l’auto che ha abbandonato il corpo del 41 enne. Alcune tracce di pneumatici sono state trovate dalla scientifica non distante dal corpo della vittima. Tracce preziose per cercare di risalire ai possibili assassini.

Tra le piste più accreditate legate alla morte di Nunzio Agnello c’è quella legata alle sue frequentazioni sentimentali e l’altra parte da un giro di affari di cui l’uomo potrebbe aver preso parte. Di Nunzio tutti in paese conoscevano, infatti, l’orientamento sessuale perché non ne aveva mai fatto mistero della sua omosessualità.

Nunzio Agnello abitava in via Sandro Pertini, insieme alla madre Rosa, al fratello Giuseppe e alla sorella Giovanna. Dopo aver conseguito un diploma all’istituto d’arte a Monreale, aveva frequentato per poco tempo un corso universitario. Da anni percepiva una pensione di invalidità.

Da molti era conosciuto con il soprannome di Marzio e frequentava la parrocchia come volontario. I familiari lo hanno visto per l’ultima volta giovedì nel tardo pomeriggio. Da allora la famiglia non ha avuto più sue notizie.

Poi sabato la terribile scoperta: il fratello Giuseppe è andato a controllare una casa di proprietà della famiglia in via IV novembre, davanti il marciapiede dei civici n. 62 e 64. Entrando, ha sentito cattivo odore e ha visto il corpo del fratello Nunzio per terra davanti la porta, nascosto dietro al muretto.

L’ipotesi più probabile al momento è che l’uomo sia stato percosso a morte tra giovedì e venerdì in un luogo distante e diverso dalla casa, dove solo dopo il corpo sarebbe stato trasportato e abbandonato.

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