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Strage di Capaci, Salvini a Palermo per le commemorazioni: "Qui non per i voti ma per parlare di lotta alla mafia"

Matteo Salvini ha partecipato alle commemorazioni organizzate oggi a Palermo per ricordare Giovanni Falcone, a 27 anni dalla strage di Capaci.

Alla fine della cerimonia nell’aula bunker dell’Ucciardone, il ministro ha risposto a qualche domanda dei giornalisti: "Sono qui da ministro dell’Interno e sono qui a parlare di lotta alla mafia e non per parlare di voti".

E ancora: "Oggi è stata una bella giornata di unità nazionale. Ci sono state polemiche da parte di qualcuno che non ha capito che bisogna combattere tutti insieme, se qualcuno di sinistra non è venuto o se ne è andato perchè c'era Salvini si è perso lui qualcosa: una giornata di speranza, di giovani e di lotte alle mafie. Gli assenti hanno sbagliato, i Fava e gli Orlando hanno sbagliato".

Salvini ha poi chiarito: "Questo di Palermo non è un appuntamento elettorale, faccio il ministro dell’Interno e sono qui da ministro dell’Interno. Ho detto che sarei venuto a Palermo e sono qui. Sono venuto per parlare di mafia, e sono contento di averlo fatto in mezzo a tanta bella gente".

A parlare anche il presidente della Camera, Roberto Fico: "Quel giorno è cambiato tutto nel nostro Paese e dentro di me, e proprio quel giorno decisi da che parte stare. Dobbiamo aiutare i ragazzi a sviluppare la libertà di pensiero critico".

Presente in città anche il premier, Giuseppe Conte: "Solo politiche inclusive e socialmente avanzate, orientate ad assicurare ad ogni cittadino, ovunque, un’esistenza libera e dignitosa, possono sottrarre alla mafia spazio di azione e consenso", ha detto il presidente del Consiglio.

"Ciascuno di noi, nei luoghi in cui vive e nelle funzioni che è chiamato a svolgere, ispirato dall’esempio di Giovanni Falcone e di Paolo Borsellino, può - ha aggiunto - contribuire alla edificazione di una società più umana e più giusta". "Il ricordo dei due magistrati di Palermo e delle altre vittime delle stragi mafiose sia pietra di inciampo - ha affermato il premier - posta sul nostro cammino per non dimenticare mai questo inderogabile dovere".

 

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