Una pistola puntata alla testa. È questa l'immagine che Francesco Cucchiara e la figlia Maria Grazia non dimenticheranno mai.
Come affermano nell'intervista video, sono rimasti scioccati dall'episodio di cui sono stati vittima il 20 novembre del 2013. Lui, famoso gioielliere partinicese di 87 anni, all'alba di quel giorno vennero svegliati da un gruppo di finti finanzieri e carabinieri che, con un finto mandato di perquisizione, riuscirono ad entrare nella loro abitazione e minacciarono con la pistola la figlia, colpirono l'anziana moglie ferendola e immobilizzarono il genero. Poi intimarono alla figlia di condurli in gioielleria.
I ladri, però, capendo che dovevano scendere per strada per entrare dentro la gioielleria scapparono e Francesco Cucchiara sparò colpendo e ferendo Parisi.
Il rapinatore, successivamente condannato assieme a due complici per questo colpo, si fece poi curare e decise anche di querelare il gioielliere per tentato omicidio. Secondo il gip Fabrizio Molinari, quella non fu legittima difesa, come sostengono invece sia la Procura che gli avvocati dell'anziano.
"Certo che siamo arrabbiati e stiamo anche molto male - dice Maria Grazia - perché siamo costretti a rivivere momenti atroci che già facevamo fatica a dimenticare. Ma continuiamo ad avere fiducia nella giustizia e nella magistratura".
"È stata legittima difesa - ripete la figlia di Cucchiara - mio padre ha sparato mentre Parisi si allontanava puntandomi la pistola alla tempia dicendomi di portarlo alla gioielleria, non poteva sapere che poi i rapinatori sarebbero invece andati via, che avrebbero mollato".
Video di Piero Longo
Nelle interviste Francesco Cucchiara (con il volto semi coperto) e la figlia Maria Grazia
Sul Giornale di Sicilia in edicola un ampio articolo dedicato alla vicenda
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