PALERMO. Un contributo fondamentale all'indagine sull'omicidio del penalista palermitano Enzo Fragalà è venuto dal collaboratore di giustizia Francesco Chiarello. Lo ha rivelato, in conferenza stampa, il procuratore di Palermo Francesco Lo Voi che ha coordinato l'inchiesta condotta dai carabinieri.
"Le dichiarazioni di Chiarello - ha detto Lo Voi - che era a conoscenza di molti particolari sulla programmazione e sull'esecuzione del delitto, sono state sottoposte a verifiche. Da Chiarello sono poi partite altre attività investigative". Dopo la diffusione della notizia che Chiarello stava collaborando con i magistrati, uno degli indagati, nel frattempo intercettato, ha telefonato alla moglie dicendogli: "Se parla sono rovinato".
Gli investigatori hanno capito di essere sulla strada giusta. L'uomo, in una sorta di confessione indiretta con la moglie, ha ammesso il suo ruolo nell'omicidio. La donna, incredula, non era a conoscenza del coinvolgimento del marito. Chiarello, poi, ha raccontato che uno degli esecutori materiali, dopo l'omicidio, si era presentato a casa sua coperto di sangue.
"Sia per le modalità esecutive che per le finalità, come ha anche riconosciuto il gip, possiamo dire che il delitto Fragalà è un omicidio di mafia che doveva costituire un segnale all'intera classe forense" ha aggiunto Lo Voi.
immagini di Marcella Chirchio
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