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Duplice omicidio a Trabia, due famiglie travolte da quei colpi di pistola - Video

La moglie di Gianluca è rimasta nella cava per tantissimo tempo. Non riusciva a credere che la sua vita con suo marito fosse finita in questo modo brutale. Giovanni Sorci era ritenuto dai vicini di casa un gran lavoratore ben voluto da tutti

PALERMO. Gianluca e Giovanni erano usciti ieri mattina da casa per trascorrere una lunga giornata di lavoro nella cava che era stata dei Buttitta e che era finita sotto sequestro in amministrazione giudiziaria. Gianluca Grimaldi, 39 anni, ha salutato la moglie e la bimba di tre anni. Giovanni Sorci, 56, si era accomiatato dalla moglie Benedetta e i due figli Giusi ed Emanuele. I due amavano il loro lavoro.

Gianluca si era laureato in Geologia alla facoltà di Palermo. I colleghi lo ricordano con affetto. Una persona perbene. Preparato, educato, aveva avuto difficoltà nei primi due anni a trovare lavoro. Poi aveva iniziato ad operare nelle cave. Prima la Bordonaro, dove si estrae il pregiato e storico marmo Billiemi, e poi via via in altri impianti, compresa la cava Buttitta a Trabia.

Sensibile ai temi ambienta li, Gianluca oltre ad occuparsi dell' estrazione del materiale per l' edilizia, si era occupato anche del recupero ambientale delle parti di montagna già sfruttate. «Le zone dove l' estrazione è ultimata- diceva quando presentava il suo lavoro- verranno ricoperte di terra, saranno piantati alberi e l' ambiente ritroverà il suo equilibrio».

Gianluca è figlio di Elio Grimaldi, assistente presso la cancelleria della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo che si occupa dell' assegnazione dei beni sequestrati alla mafia. Ed era consulente per la sicurezza nella cava, sequestrata qualche anno fa agli imprenditori Buttitta.

Grande disperazione nella zona del duplice omicidio. La moglie di Gianluca è rimasta nella cava per tantissimo tempo. Non riusciva a credere che la sua vita con suo marito fosse finita in questo modo brutale, per mano di un operaio che voleva tornare al lavoro e aveva realizzato che i suoi nemici erano il direttore della cava e il capo cantiere. Giovanni Sorci, che viveva con la moglie e due figli in via Salvatore Di Pasquale, a Bagheria, era ritenuto dai vicini di casa, che si sono stretti alla famiglia, un gran lavoratore ben voluto da tutti.

DAL GIORNALE DI SICILIA DEL 19 SETTEMBRE

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