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Follia a Trabia, operaio perde il posto
e uccide due suoi colleghi di lavoro

Gli agenti di polizia hanno arrestato l'autore del duplice omicidio a Trabia si chiama Francesco La Russa 49 anni. Le due vittime sono il direttore della cava Giovanni Sorci, 59 anni, e Gianluca Grimaldi, consulente per la sicurezza di 39 anni

Cava Giardinello subito dopo l'omicidio (foto Matalone)

TRABIA. Un operaio che aveva perso il posto di lavoro ha ucciso due colleghi. Questa la ricostruzione della polizia per l'omicidio che si è consumato a Cava Giardinello Buttitta, nel territorio di Trabia. Un delitto sul quale, comunque, gli inquirenti stanno ancora investigando. Le vittime sono Gianluca Grimaldi, consulente per la sicurezza di 39 anni, e il direttore della cava Giovanni Sorci, 59 anni.

Gli agenti di polizia hanno arrestato poco dopo l'autore del duplice omicidio: si chiama Francesco La Russa 49 anni. La segnalazione degli spari nella cava è avvenuta al 113. La Russa, sposato e padre di tre figli, era stato licenziato il 5 settembre scorso dalla cava e si trovava in gravi crisi economiche.  Sembra che sia nato un diverbio, poi sono volate parole grosse. A questo punto La Russa avrebbe tirato fuori una pistola e ucciso i due colleghi. Il movente dell'omicidio sarebbero state le gravi condizioni economiche in cui l'uomo versava.

Gianluca Grimaldi e Giovanni Sorci sono stati uccisi con diversi colpi d’arma da fuoco sparati con una calibro nove. Alcuni testimoni parlano di scene da far west. L’ex operaio senza esitazione è entrato negli uffici e ha iniziato a sparare. Un altro dipendente, il ragioniere dell’impresa che si trovava nei locali è scampato alla furia di La Russa. Si è sentito male ed è stato trasportato in ospedale dai sanitari del 118. Dopo avere ucciso i due dipendenti della cava, La Russa è salito in auto ed è andato via. A riconoscere l’omicida il cognato che lavora nella cava.

Subito dopo avere ucciso i due colleghi, il presunto assassino si è rifugiato nella campagne di Trabia, dove è stato trovato dagli agenti del commissariato di Termini Imerese; proprio in quella zona l'uomo ha una casetta. Davanti ai poliziotti La Russa si è mostrato freddo e ha indicato il posto dove aveva nascosto la pistola 9x21, detenuta legalmente, trovata all'interno di un armadietto nella sua casa di campagna. Non è ancora chiaro quanti colpi abbia sparato.

Francesco La Russa era in mobilità remunerata, insieme ad altri tre operai. All'uomo, secondo quanto riferiscono fonti aziendali, era stato proposto di lavorare in un'altra cava, Valle Rena ad Altofonte, sempre in provincia di Palermo, ma avrebbe rifiutato.

Gianluca Grimaldi, una delle due vittime, è figlio di Elio Grimaldi, assistente presso la cancelleria della sezione misure di prevenzione del Tribunale di Palermo che si occupa dell' assegnazione dei beni sequestrati alla mafia. Grimaldi, sposato e con una bimba di tre anni, era consulente per la sicurezza nella cava, sequestrata qualche anno fa agli imprenditori Buttitta ed è in amministrazione giudiziaria, affidata a Gaetano Cappellano Seminara.

L'amministratore giudiziario  Cappellano Seminara, assieme ai componenti dello staff incaricati dal Tribunale di Palermo di gestire la cava Giardinello, sequestrata qualche anno fa alla famiglia Buttitta, si sono recati nell'azienda, a Trabia. Dolore e sgomento tra i componenti dello staff, da giorni sotto pressione per il clamore mediatico dell'inchiesta aperta dalla Procura di Caltanissetta che indaga sugli incarichi attribuiti dall'ex presidente della sezione misure di prevenzione Silvana Saguto, dimessasi dopo aver ricevuto l'avviso di garanzia per corruzione, induzione e abuso d'ufficio. Sotto indagine anche altri magistrati e alcuni amministratori giudiziari, tra cui Cappellano Seminara che, appresa la notizia del duplice omicidio avrebbe avuto un lieve malore. Da giorni consulenti, coadiutori e consiglieri che operano con altre amministrazioni giudiziarie sono nel panico: il timore è che nel pieno delle indagini fughe di notizie, pubblicazioni di parcelle o incarichi ad amici e parenti, poi in alcuni casi smentiti, possano in qualche modo provocare reazioni inconsulte.

 

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