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Mancato accordo Amap-Aps, sindaci del Palermitano in rivolta

I sindaci dei 42 comuni coinvolti si sono ritrovati davanti a Palazzo d'Orleans

PALERMO. Scoppia la protesta dei sindaci dei comuni del Palermitano sul mancato accordo tra Aps e Amap per la fornitura idrica. I sindaci dei 42 comuni coinvolti si sono ritrovati stamattina davanti alla sede della presidenza della Regione, a Palazzo d'Orleans. Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco di Palermo con una nota.

"Da oltre un anno l'Azienda Amap, partecipata al 100% del Comune di Palermo, ha fornito e ribadito, in ogni occasione e incontro, la propria disponibilità a gestire il servizio idrico integrato nei territori gestiti dalla APS, società fallita a seguito di una disastrosa esperienza di sprechi e di commistione di interessi speculativi privati e servizio pubblico, sui quali si attende venga fatta chiarezza in ogni sede competente". Lo ha dichiarato il sindaco Leoluca Orlando, che aggiunge: "La disponibilità dell'Amap è stata, sempre sostenuta e confermata dal Comune di Palermo, che è stato ed è sostenitore di proprietà e gestione pubblica dell'acqua e che, nel 2000, era rimasto l'unico comune della provincia, a non aderire alla iniziativa, poi conclusasi con APS, e con un conseguente prevedibile disastro e un inevitabile fallimento. Tale disponibilità è stata accolta positivamente, e sempre confermata, da moltissimi comuni del palermitano”

"A fronte di tale disponibilità - prosegue il primo cittadino del capoluogo siciliano - la Regione e l'Ato hanno proseguito nella ricerca di un altro gestore, in aperta violazione del Referendum sull'acqua pubblica, prima cercando, ad inizio del 2014 e senza risultato, di trovare un'altra impresa privata, proseguendo nel frattempo, una disastrosa gestione inevitabilmente provvisoria. Nel corso di un incontro alla Presidenza della Regione, in data 13 gennaio 2015, in una riunione appositamente convocata a Palazzo d'Orleans, il Presidente della Regione ha finalmente dichiarato di concordare sulla gestione del Servizio idrico Integrato, da parte di Amap al posto della fallita APS, e di poter disporre per l'avvio di tale gestione di una somma di 8 milioni di euro circa, in conformità a quanto prospettato da Amap e Comune di Palermo e accettato da Comuni del palermitano".

"L'Amap ha, pertanto, confermato - sottolinea Orlando - anche in quella sede, e ha altresì ribadito la disponibilità a gestire, sino al 30 settembre 2015, il servizio per i territori dei Comuni consenzienti, facendosi carico di utilizzare tutto il personale ex APS e avviando, nel frattempo, la redazione del Piano industriale con i Comuni consenzienti, per la gestione a regime dal 1 ottobre 2015. L'Amministrazione Comunale di Palermo ha confermato, predisponendo testo di modifica statutaria di Amap, la volontà di cedere ai Comuni consenzienti, una quota del capitale sociale, in atto di propria esclusiva proprietà, con relativo coinvolgimento dei comuni in governance e controllo di Amap, come sopra modificata".

"Tale operazione - spiega - comporta che i Comuni consenzienti potranno gestire in house, attraverso Azienda interamente pubblica Amap, il servizio idrico integrato in conformità all'art.148, decreto cd Sblocca Italia, che conferma la necessità di gestione unica e di ambito, inibendo la gestione da parte di singoli comuni e, infine, comporta che Ato e Regione consegnino i depuratori, evidenziandone lo stato di funzionamento e previsione di riutilizzo degli stessi, e ciò per trasparenza e chiarezza di responsabilità di tale delicatissima funzione".

“La Regione, fino a questo momento con incomprensibili ritardi e pretesti – sottolinea il sindaco di Palermo - 1) non eroga alcuna somma, degli 8 milioni annunciati dal Presidente Crocetta lo scorso 13 gennaio, di spesa corrente per consentire all'Amap di sopportare le spese di messa in funzione di impianti, in grave stato di degrado, e avvio e messa a regime del servizio con relativa lettura, bollettazione e fatturazione.
2) non accetta di riconoscere espressamente la possibilità di gestione in house da parte dei comuni partecipanti in Amap del servizio idrico integrato, a regime, a partire dal 1 ottobre 2015".

"Inoltre non vi è cenno della redazione di un verbale di consistenza dei depuratori che si intendono trasferire all'Amap - conclude il sindaco di Palermo - questi i fatti che sono, come è noto, argomenti testardi, molto più testardi di annunci e ritardi, che si vorrebbero far pagare ai cittadini, ai lavoratori e, da ultimo ai Sindaci, che adesso si pretende del tutto illegittimamente che gestiscano, in assenza di risorse e personale e fuori dalla logica di ambito prevista in sede normativa europea e nazionale, il servizio pubblico integrato. Mentre Amap e Comuni hanno predisposto piani, delibere e atti necessari, la Regione si fa viva con contraddittorie, dilatorie e indisponenti dichiarazioni dell'Assessore competente.
E' certamente difficile far prevalere una logica progettuale, è difficile superare logiche di emergenza. Sono convinto, siamo in tanti convinti però che, alla fine, si supereranno colpi di coda di reduci e nostalgici di un sistema fallimentare e fallito, fatto di sprechi e interessi speculativi. Non vi è peggior sordo di chi non vuole sentire..."

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