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Palermo, una piscina nel Pallone di viale del Fante: la storia dell'ex sala stampa tra progetti e degrado

Gli sportivi che si allenano nelle piscine di viale del Fante a Palermo sono col fiato sospeso. E questa volta non per un tuffo complicato o per una gara combattuta, ma per il timore che i lavori di ristrutturazione programmati alla vasca scoperta e a quella interna interrompano le attività a tempo indeterminato. Sono preoccupati che la soluzione pensata per far fronte all'emergenza nell'impianto comunale sia un buco nell'acqua, espressione che in questo caso sembra calzare a pennello.

Da Palazzo delle Aquile si è infatti pensato di sistemare una vasca provvisoria nel Pallone, la tensostruttura a cupola, realizzata accanto allo stadio per ospitare la sala stampa dei campionati mondiali di calcio di Italia ‘90. Ma l'idea convince poco tredici società (Aquademia Sincro, Delfini Blu, Gifa, Pol. Mimmo Ferrito,Pol. Nadir, Nuotatori Palermo, Olympia Palermo, Palermo 90, Palermo Nuoto, TeLiMar, Waterpolo Palermo), il Consorzio Palermo al vertice e la Federazione italiana nuoto Sicilia che temono che la struttura chiusa da anni non sia idonea ad ospitare una vasca prefrabbricata. Come dire: per adeguare un impianto ci si trasferisce in un altra struttura che avrebbe altrettanto bisogno di un intervento di maquillage. Sì, perché il cosiddetto Pallone non è certo un'opera all'avanguardia nel suo pieno utilizzo. La sua adeguatezza va ancora verificata e serviranno prove di staticità.

La storia del Pallone di viale del Fante

Il Pallone di viale del Fante ha una storia ultratrentennale, nata dalla necessità di avere una struttura che ospitasse la sala stampa durante i campionati mondiali di calcio di Italia ‘90. L'intenzione iniziale era di dismetterlo una volta conclusa la competizione, ma la sua cupola è ancora oggi uno dei caratteri distintivi di viale del Fante. Ed è anche simbolo di abbandono. Il Pallone, infatti, che dopo i Mondiali ha ospitato uffici comunali come l’anagrafe, la statistica, la toponomastica e la protezione civile, da oltre dieci anni è chiuso. Si è così lentamente degradato a causa del mancato impiego.

L'ultima speranza di rivederne le porte aperte risale a 4 anni fa quando l'ex sindaco Leoluca Orlando aveva ipotizzato di farne un palazzetto per la scherma. Era il 2019 ed erano appena terminati i campionati assoluti. L’allora presidente della Federazione italiana scherma, Giorgio Scarso, avanzò la richiesta di una sede ufficiale che potesse ospitare le manifestazioni legate a questa disciplina sportiva. Si pensò al Pallone, se ne discusse a lungo, lì si riunì persino la Commissione sport del consiglio comunale. Il risultato? Fu davvero un buco nell'acqua e questa volta non c'erano piscine di mezzo. Per rimettere in sesto la struttura era stata stimata una spesa di 500-800 euro, risorse che il Comune non potè recuperare.

Tra dubbi e perplessità ora c'è dunque una nuova ipotesi che potrebbe ridare dignità al vecchio centro stampa del '90. Ma il tempo stringe perché a fine giugno chiuderà la piscina all'aperto, mentre a ottobre i lavori saranno estesi a quella al chiuso. L'assessore comunale allo Sport, Sabrina Figuccia ha assicurato che l'attività delle società sportive non subirà interruzione grazie alla vasca prefabbricata che avrà un costo di circa 2 milioni, quasi tutti coperti da uno stanziamento in finanziaria regionale. Se verrà sistemata nel Pallone lo si saprà nei prossimi giorni: «Entro la prossima settimana faremo le prove di staticità - ha spiegato l'assessore Figuccia - ed entro la fine del mese sarà affidato l’incarico alla ditta per l’installazione della piscina».

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