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A Roma Cecchinato batte il quotato McDonald: ora c'è da sfatare il tabù Bautista

Il numero uno italiano, Jannik Sinner, e il campione uscente, Novak Djokovic, sono protagonisti al Foro Italico ancor prima di scendere in campo.  L’azzurro è a Roma «per vincere più gare possibile: la pressione c'è ma è positiva, perché la gente mi vuole bene e mi spinge nei momenti di difficoltà». Il serbo conta di ritrovare la carica in un torneo che «per la mia carriera è stato pieno di successi, un bellissimo trampolino per il Roland Garros». Ma tra chi in campo invece scende, c'è il palermitano Cecchinato, che vince contro un avversario quotato e fa ben sperare, anche se la strada non è in discesa.

In vista della sfida con l’australiano Thanasi Kokkinakis, Sinner non vede l’ora di sentire il calore del tifo: «Il pubblico a Roma è una carta da usare quando giochi. Noi italiani dobbiamo essere intelligenti a usare questo plus che abbiamo». Il campione di San Candido poi ha detto la sua prima su Djokovic («In allenamento l’ho visto bene, se passa i primi turni sarà di nuovo il favorito») e poi su Carlos Alcaraz: «Lui viene qui con esperienza ed energia positiva». Sinner, protagonista con la Fitp del lancio della nuova «Collezione Jannik Sinner x Pigna», non vuole paragonarsi ad altri giocatori «perché c'è tanto lavoro da fare e devo ancora vincere tanto».

«È bellissimo essere qui a Roma - esordisce invece Djokovic in conferenza stampa -. Il gomito? Sto bene, ho bisogno più tempo di prima per recuperare. Secondo me, l’uomo da battere su questa superficie adesso è Alcaraz, che sta giocando un grande tennis. Sarà numero uno al mondo dopo questo torneo e se lo merita. Carlos è uno dei favoriti per il Roland Garros, vediamo però se Nadal sarà a Parigi». A proposito dello spagnolo, la sua assenza non cambierebbe nulla nella preparazione di Novak, «ma il mondo del tennis sarebbe influenzato dalla sua assenza, per la storia che ha avuto lì». Nole poi si lascia andare a un intenso excursus su come sia giusto, a volte, «non essere okay»: «Come essere umano sarai spesso criticato perché non puoi apparire debole, quindi è un gran senso di liberazione poter piangere e lasciar andare quanto hai dentro. Tutti ci passiamo, a prescindere dal successo, dal ruolo che abbiamo. In questi momenti è importante tornare alle basi e capire perché fai quello che fai. Chiunque fa sport ad alto livello, ha iniziato perché si era innamorato di questo sport», conclude Djokovic, che poi aggiunge: «Holger Rune vorrebbe cenare con me? Buono a sapersi, è uno dei leader della nuova generazione. Siamo in una posizione diversa, perché io gioco a tennis da 20 anni; se posso condividere qualcosa con i giovani giocatori mi fa piacere».

Tra gli italiani in campo, supera il turno il palermitano Marco Cecchinato, che conferma che la terra rossa è la sua superficie prediletta, sovverte il pronostico col più quotato Mackenzie McDonald (6-3 7-5) e spera finalmente di battere Roberto Bautista Agut al prossimo turno. Contro di lui ha perso due volte su due, l’ultima lo scorso anno a Madrid. Passa anche Lorenzo Sonego, che batte Jeremy Chardy festeggiando poi il suo 28/o compleanno con una torta sul campo del Centrale tra gli applausi del pubblico. Ora lo attende il torinese affronterà Yoshihito Nishioka. Eliminati, invece, al primo turno Giulio Zeppieri, Luca Nardi e Francesco Passaro.

Intanto gli Internazionali 2023 sono già un’edizione super, con i record di incasso (16 milioni di euro) e di biglietti totali (230 mila) dell’anno scorso battuti. L’incasso attuale è di 19 milioni 950 mila e 810,40 euro, i ticket venduti 235.826. L’ottantesima edizione del torneo romano, la prima col tabellone a 96 giocatori, è già storia.

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