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Palermo Pride 2019 all'insegna della politica: il flash mob "Favolosamente antifascista", le foto

Giunto ai piedi dell'imponente edificio delle Poste Centrali in via Roma, il corteo colorato del Palermo Pride si è fermato, la musica si è spenta, la gente ha smesso di ballare. Il gerarca fascista Massimo Milani marcia serio sul posto, guardando verso il lungo convoglio di tir: la festa viene interrotta.

Dalla cima della scalinata, al centro delle dieci colonne alte trenta metri, Luigi Carollo dichiara alla folla che il 28 ottobre del 1934, alla presenza del ministro delle Comunicazioni Umberto Puppini veniva inaugurato il palazzo di architettura fascista, espressione di un Sud fedele alle idee del Ventennio.

Milani avanza gradino dopo gradino, spogliandosi lentamente della divisa e concludendo la salita con un urlo liberatorio: il monumento alla grandezza del fascismo è stato defascistizzato. Come un'esplosione, Massimo Milani rivela un body painting dei colori dell'arcobaleno, avvolta da una bandiera rainbow di cinque metri, a performare l'esplosione di un corpo che non riesce più a contenersi sotto una maschera.

Un corpo, che ai tempi del fascismo, è divenuto proprietà dello Stato, abusato e usato a piacimento da guerre, marcee sfruttamento. L'esplosione per tutti, non solo per le persone Lgbt, è stata Stonewall e oggi come quella notte, l'evasione dall'inferno per i corpi e per le anime di tutti è la liberazione da catene, dai muri e dalle maschere.

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