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Precari Covid in Sicilia, Schifani: «Li utilizzeremo per colmare i vuoti d’organico»

La Regione Siciliana ha un piano per i precari Covid. «La visione di questo governo, data la cronica assenza di sanitari e parasanitari, è quella di utilizzare queste figure nell’ambito dei vuoti di organico e nell’ambito della sospensione dei concorsi in essere per privilegiare chi ha già lavorato e svolge una funzione della quale la Regione ha bisogno», ha dichiarato oggi il presidente Renato Schifani a margine della cerimonia di inaugurazione del pronto soccorso del Policlinico di Palermo. «Sul campo degli amministrativi - ha aggiunto - il problema è un po' diverso perché sono stati assunti per una funzione che oggi non c'è più sostanzialmente. Ho voluto io a fine dicembre, assieme all’assessore Volo, una proroga di due mesi per verificare le possibilità di inserimento. Ci confronteremo con l’assessore se queste possibilità di inserimento si sono maturate oppure no».

Spaziando sugli altri temi della sanità, Schifani ha detto che «stiamo lavorando al confronto con i laboratori d’analisi. Io sono comunque perché si rafforzi l'assistenza pubblica anche nel mondo delle analisi. Sono un liberale e credo nel privato, ma non posiamo assistere a un 70% di attività che viene svolta dal privato, non dico sia un monopolio. Il pubblico si deve attrezzare e migliorare anche perché durante la famosa serrata dei laboratori di analisi, il sistema pubblico ha dato risposte importanti».

«Non ci faremo certamente intimidire - ha aggiunto Schifani - dalle proteste in piazza, così come avvenuto qualche giorno fa con la manifestazione dei laboratori d’analisi convenzionati, che chiedevano le dimissioni dell’assessore alla salute Giovanna Volo, alla quale ho immediatamente rinnovato la mia incondizionata fiducia per il lavoro importante che sta portando avanti».

Spazio anche alla soddisfazione per la nuova struttura sanitaria di Palermo. «Oggi - ha detto Schifani - è una giornata bella per la nostra città, siamo particolarmente sensibili come governo alle aree di emergenza che devono essere ospitali e accoglienti per il paziente in un momento traumatico». Poi un ricordo: «Sono venuto qui tre mesi fa, non avevo ancora assessori, per un sopralluogo e avevo riscontrato anomalie procedurali e di tempismo - ha detto Schifani - non c'era alcun coordinamento effettivo anche perché abbiamo scoperto che i sub appaltatori non erano pagati dagli appaltatori. Abbiamo dato l’indirizzo a Salvatore Iacolino, che abbiamo nominato giorni dopo come commissario straordinario dell’azienda ospedaliera, di pagare direttamente i sub appaltatori e abbiamo finalmente sbloccato tutto. Ci voleva poco: volontà e capacità».

Foto di Alessandro Fucarini

 

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