Trasloco da Palazzo delle Aquile pieno di intoppi. E ora anche di polemiche. Fatalmente, quando si agisce in ritardo, non sempre tutto fila liscio come l'olio. I gruppi consiliari di opposizione dal primo di febbraio sono stati trasferiti alla caserma Falletta, visto che devono avviarsi i lavori per il restauro della sede storica del municipio di Palermo. Nel senso che è arrivato a ogni dipendente l'ordine di servizio con l'obbligo di presentarsi in quella data nella nuova sede. Ma i mobili, le suppellettili, le stampanti e tutto il contorno vario che compongono un ufficio sono cominciati ad arrivare solamente ieri. Il risultato è un po' desolante, computer e monitor poggiati in terra, fili, carte; tutto in attesa di essere sistemato. Anche gli impiegati, però, se ne stanno a braccia conserte da una settimana nell'impossibilità di svolgere le loro funzioni. Al freddo, confinati nei corridoi: non proprio sistemati comodamente.
Le proteste dell'opposizione
Protesta il Pd, protesta il Movimento 5 Stelle, protesta il gruppo Progetto Palermo, protesta insomma l'intero centrosinistra i cui uffici con disposizione di servizio del 31 gennaio, firmato dalla dirigente Cettina Como, «con effetto immediato» prestano la loro attività al primo piano della ex caserma Falletta, in pieno centro storico nel quartiere Monte di Pietà. «Il personale all'addiaccio da una settimana – dice Rosario Arcoleo, capogruppo dei democratici -, accomodato su sedie di fortuna. Una disorganizzazione scandalosa – insiste – che guarda caso colpisce solamente i gruppi di opposizione». Ieri c’è stata un’accelerazione. Nel senso che la ditta privata incaricata del trasferimento dell’arredamento ha completato il lavoro e montato armadi e scrivanie. Non sono stati ancora collegati gli impianti telematici: compito della Sispi che invierà i tecnici. Probabilmente un altro paio di giorni passerà prima che le strutture si possano nuovamente dire pienamente operative.
«Non è un bel trattamento quello che ci è stato riservato dall’amministrazione Lagalla - si lamenta Antonio Randazzo, capogruppo dei pentastellati -. Molta disorganizzazione, i gruppi fermi da otto giorni senza potere lavorare. Non mi pare che questo sia il modo di organizzare la cose, troppa improvvisazione. Se non si è in condizioni di potere spostare tre gruppi consiliari figurarsi amministrare una città».
Non molto differente il giudizio che dà della situazione Massimo Giaconia, capogruppo di Progetto Palermo: «Figurarsi che non si capisce neppure quali stanze dobbiamo occupare. In ogni caso, non è ammissibile che da 9 giorni alcuni consiglieri non sono messi nelle condizioni di lavorare per mancanza di collaboratori. Siamo fermi. Una cosa indegna, per non parlare delle condizioni alle quali sono costretti gli impiegati. Se questa cosa non si dovesse risolvere nel giro di poche ore chiederò al presidente Tantillo di sospendere l’attività del Consiglio».
La ragione di questo trambusto improvviso è legata al fatto che prima si era perso tempo. Il contratto con l'appaltatore è stato firmato il 15 dicembre e la consegna del piano terra di Palazzo delle Aquile contrattualmente doveva avvenire entro 45 giorni, cioè entro il 23 gennaio. Quindi si era in ritardo sulla tabella di marcia, entrando in una fase in cui l'impresa può reclamare l'applicazione di penali per i ritardi della consegna dell’area di cantiere. E siccome nessuno vuole avere a che fare con la Corte dei Conti, che potrebbe intervenire per l’eventuale danno erariale, ecco che alla fine tutto è precipitato. Trasferimento persino a costo che gli impiegati se ne debbano stare a fare nulla. «E chi lo dice che anche questo non sia danno erariale?», si interroga Giaconia.
«Una tempesta in un bicchier d’acqua - la bolla Giulio Tantillo -. Lo spostamento è avvenuto, a breve procederemo col resto delle sistemazioni. Non mi pare che si possa gridare alla minaccia della democrazia».
I lavori in programma
Questo primo lotto di interventi sul palazzo è chiamato fase zero e ha un investimento di circa settecentomila euro. L’esecuzione è fissata in 12 mesi e riguarda alcune aree dell'edificio: il piano interrato, il rifugio antiaereo; al piano terra, le salette dei gruppi consiliari, la sala Rostagno, la portineria con l’accesso al rifugio e l’accesso laterale da via Santa Caterina. Poi, al secondo piano, Sala delle Lapidi; l’atrio centrale del palazzo, compreso il restauro del lucernario; la dismissione degli impianti elettrici e idrici non più utilizzati e la riparazione delle parti dove avvengono le infiltrazioni di acqua piovana.
L'appalto, complessivamente, ammonta a 8,5 milioni, fa parte di un accordo quadro firmato il 3 dicembre del 2020 che per sua natura giuridica deve completarsi amministrativamente entro 4 anni. Ciò significa che l'ultimo progetto esecutivo deve essere stipulato con l'impresa entro il 10 dicembre del 2024. Sarà una corsa contro il tempo.
Tutte le nuove sedi
Uno dei settori più delicati dell’intero Palazzo delle Aquile è quello che riguarda l’aula del Consiglio e anche gli uffici che all’organismo fanno riferimento. Giulio Tantillo, presidente di Sala delle Lapidi, per garantire l’efficienza e la funzionalità delle sedute ha individuato come sedi alternative che si possono utilizzare sia palazzo Comitini che palazzo Belvedere (edifici contigui) che sarebbero sufficienti, secondo un sopralluogo già effettuato. Tuttavia la sala del palazzo con ingresso in via del Bosco risulterebbe un po’ stretta per ospitare comodamente 40 consiglieri, gli uffici al seguito e un minimo di posti riservati al pubblico. Anche se, per il momento, gli uffici rimangono dove sono, tuttavia Sala delle Lapidi dovrà essere consegnata all’impresa che deve effettuare gli interventi. Per questo la prossima mossa sarà quella di chiudere la vicenda della sede delle riunioni consiliari.
Così come i rimanenti gruppi consiliari verranno dislocati in altri uffici ricavati in altre sedi istituzionali. Si attende infatti in questi giorni la firma di un protocollo di intesa fra i segretari generali del Comune e della Città Metropolitana. Servirà per l’uso sia della sala di palazzo Belvedere che di quella di Palazzo Comitini in certe occasioni.
Mentre per gli altri gruppi consiliari si dovrà fare ricorso all’ex Palazzo delle Ferrovie, in via Roma, e a Palazzo Jung in via Lincoln, sempre di proprietà dell’ex Provincia. In particolare per i gruppi di Ferrandelli, della Dc, Lavoriamo per Palermo, si pensa di piazzarli nell’ex palazzo delle Ferrovie. Mentre per tutti gli altri (Forza Italia, Lega-Prima l’Italia, Oso, Fratelli d’Italia) si prospetta il trasferimento in via Lincoln.
Anche il sindaco, Roberto Lagalla, momentaneamente rimane nel suo ufficio di Palazzo delle Aquile, visto che immediatamente non sarà coinvolto dall’area di cantiere. Per lui, comunque, e per la sua segreteria, le alternative non mancano. Da Palazzo Palagonia, in via IV Aprile, sede della direzione generale, a Palazzo Galletti, a pochi passi di distanza, in piazza Marina, dove hanno sede gli uffici del suo capo di gabinetto.
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