Liberi cittadini sono i promotori di un evento che si è svolto stamani a Palermo. A Piazza Verdi, sono state lette 104 storie di persone uccise da cosa nostra, dall'unità d'Italia ai nostri giorni, per aver sfidato il potere mafioso. L'iniziativa, che si ripete da anni nella seconda domenica di novembre, è partita da una dichiarazione di Beppe Grillo, fondatore del M5S, che fece una distinzione tra "vecchia mafia", a suo dire più onorevole, e mafia moderna, violenta non per propria predisposizione criminale ma per influssi negativi di fattori esterni. Tra questi, la finanza.
«La storia della mafia è ben diversa da quella riferita da Beppe Grillo - sostengono i promotori dell'evento - ed è costellata da eccidi, omicidi, violenze indiscriminate che hanno coinvolto le fasce più deboli della popolazione, quelle che hanno voluto lottare per ottenere migliori condizioni di vita, servitori dello Stato, donne e bambini».
A piazza Verdi si è svolta una vera e propria staffetta, con la lettura delle storie delle vittime della mafia dal 1861 in poi, in modo da rendere definitivamente evidente quale fenomeno umano tragico è stato ed è la mafia. Tutti i partecipanti a turno hanno letto la storia di una vittima di mafia, per rendere onore alla memoria e tenerla sempre viva «contro i facili e interessati populismi. Contro i messaggi trasversali che in terra di mafia sono dirompenti».
All'evento hanno partecipato anche politici, sindacalisti, associazioni e movimenti. Presenti per la Cgil Mario Ridulfo e Fabio Cirino della Flc, i politici Valentina Chinnici, Caterina Altamore e Attilio Licciardi, il sindaco di Valledolmo Angelo Conti, la preside dello Sperone Antonella Di Bartolo, la preside della Zisa Marcella Polimeno, Roberto Zampardi per Progetto Palermo, Giuseppina Altamore per il movimento Pane e le Rose, Fabio D' Anna (organizzatore) di Decidiamolo insieme e i giovani di Attivamente.
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