Il Corpo consolare di Palermo, associazione che riunisce i rappresentanti diplomatici di ventisei Paesi, ha conferito un encomio solenne alla mostra internazionale sull’Inquisizione. L’esposizione - denominata Inquisitio contra haereticos, i processi dell’Inquisizione a streghe, eretici e società segrete - è stata allestita a Villa Adriana, a Palermo, e si è chiusa lo scorso 30 ottobre dopo dieci mesi. E proprio a nel Salone delle Feste della settecentesca Villa Adriana Bordonaro, alla presenza anche del sindaco Roberto Lagalla, si è tenuta la cerimonia ufficiale del Corpo consolare della città.
Il Corpo ha una considerevole tradizione in Sicilia e riunisce i rappresentanti diplomatici di diverse nazioni in più continenti (dagli Usa alla Francia, dalla Spagna al Portogallo, dal Brasile al Cile, dalla Corea del Sud al Marocco). Fra le diverse funzioni svolte, mira a favorire le iniziative sociali, culturali e umanitarie utili ad incrementare la cooperazione internazionale, le relazioni tra le istituzioni italiane e i Paesi stranieri, nonché i valori della conoscenza, della libertà e del dialogo.
I due curatori della mostra, Antonio Scaglione e Francesco Callari, hanno ringraziato per il prestigioso riconoscimento internazionale, concesso con la seguente motivazione: «In segno di riconoscimento per avere approfondito e divulgato, con rigore scientifico e un allestimento tecnico coinvolgente, uno dei fenomeni più impor tanti, affascinanti e complessi della Storia non solo italiana, attraverso l’esposizione di emblematiche e rarissime testimonianze del passato, provenienti dalla preziosa collezione documentale sull’Inquisizione». La mostra dell’Inquisizione è stata inaugurata circa un anno fa con il patrocinio del Senato e della Camera ed stata premiata con la medaglia del presidente della Repubblica Sergio Mattarella.
Il Progetto scientifico-divulgativo sull’evoluzione dell’Inquisizione, promosso dalla Freedom & Culture Historical Society e da un autorevole Comitato scientifico, mira alla realizzazione di ulteriori iniziative culturali e scientifiche, nonché alla costituzione di un museo storico, chiamato a divenire, proprio in ambito internazionale, un centro di preservazione e divulgazione della documentazione antica, nonché un riferimento istituzionale per studiosi, Università ed enti di ricerca in ambito di diritti umani, libertà fondamentali e giustizia penale.
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