Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il G8, la foto simbolo e gli altri scatti: il palermitano Del Castillo racconta le 72 ore tristi di Genova

Quando, nell'estate del 2001, era partito da Roma in macchina con il collega Massimo Tramonte per seguire il summit degli otto leader mondiali a Genova, non poteva immaginare che in quei giorni avrebbe vissuto una delle pagine più tristi della storia d'Italia. A distanza di vent'anni, costretto dalla pandemia a sfogliare e riordinare vecchi archivi, il cronista e fotoreporter Luciano Del Castillo ritorna a quelle 72 ore, comprese tra il 20 e il 21 luglio 2001, con il libro “Pesto alla genovese”.

Edito da Tempesta, il volume sarà presentato per la prima volta a Palermo - città natale dell'autore ndr – venerdì 25 marzo al circolo Arci Tavola Rotonda dei Cantieri Culturali alla Zisa.

La t-shirt arancione, un cappellino e la Nikon digitale al collo. Nessun caschetto o protezione, ma batterie di ricambio e computer: così Luciano affronta le giornate del G8. “Mentre tutti gli altri colleghi si erano portati caschetti e giubbotti – racconta ai microfoni di Gds.it - io ero andato lì tranquillo con un cappelletto, la t-shirt e le mie macchine fotografiche”.

C'erano state della manifestazioni ma l'aria sembrava pacifica. “Non pensavo ci fosse una grande pericolosità – spiega il fotoreporter - invece sono arrivato ed è successo quello che è successo. Dovevo raccontare il summit e alla fine mi sono dedicato solo esclusivamente alle piazze. Le evoluzioni erano molto più interessanti e diverse”.

L'alloggio di fortuna a casa di un'amica, a due passi dai luoghi delle rivolte dei black bloc e lo scatto, al posto giusto e al momento giusto, rimasto nella storia, simbolo della tensione di quei giorni. “Ho avuto la fortuna di trovare un'amica di un'amica che mi ha dato casa – racconta - si trovava praticamente dove è nato lo scontro con i black bloc. È stato un avamposto importantissimo, scendevo di casa e facevo le foto”.

La Fiat grigia capovolta e sopra un ragazzo dal passamontagna nero. Incappucciato, tiene il pugno alzato, mentre tutt'intorno si muove una folla di manifestanti. Per molti rimarrà lo scatto simbolo del G8 di Genova. Il segreto? “Concentrarsi sull'azione – spiega Del Castillo - vedere la foto prima che accada. La foto vince nel momento in cui è lo scatto”.

Anche Daniele Vicari riproporrà una ricostruzione della celebre fotografia di Del Castillo nei primi minuti di “Diaz – Non pulire questo sangue”; il film incentrato sull'irruzione violenta della polizia, avvenuta la sera del 21 luglio 2001, nella scuola messa a disposizione come dormitorio per i manifestanti no global.

L'irruzione alla Diaz, la morte di Giuliani, la notte dei pestaggi nella caserma di Bolzaneto. Di questi tristi avvenimenti, Luciano, che durante gli scontri è rimasto contuso, guadagnandosi il numerino 17 della lista dei giornalisti feriti e finendo all'ospedale Galliera, aveva preferito fare a meno di ricordare. Poi il lockdown e i documentari sul G8. “Non ho mai pensato di fermarmi un attimo – racconta - La pandemia mi ha costretto a farlo, ho rivisto dei film, mi sono riconosciuto nei documentari. C'erano tutta una serie di cose che mi riportavano lì, mi è sembrato una specie di richiamo. La memoria per un fotografo è l'archivio. Quando l'ho aperto mi ha acceso! Scrivere è stato anche un modo per liberarmi da questo peso di un Paese che mi faceva paura”.

Una memoria storica che si intreccia a sua volta con una particolare vicenda familiare: “Mia moglie – racconta il fotoreporter palermitano - a Genova aveva un fratello in polizia, uno tra le tute bianche e me tra i giornalisti. Per tutti e tre si è trasformato in un incubo”. Nel libro gli interventi di Fiorenza Sarzanini, Maurizio Caprara e Massimo Percossi e il ricordo dei colleghi scomparsi: Anja Niedringhaus e Massimo Tramonte. “Dopo vent'anni ti rendi conto che non hai più i compagni di viaggio – commenta - ai tempi era un po' come essere una famiglia, ci si rincontrava nei posti più impossibili. Mi sembrava doveroso ricordarli”.

Con l’autore, venerdì 25 marzo, dialogherà il giornalista dell’Ansa Giovanni Franco. Durante la presentazione verranno proiettate anche alcune foto scattate a Genova tra il 20 e il 21 luglio 2001.

Caricamento commenti

Commenta la notizia