Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Il "Cuntu" di Mario Incudine anima la Sagra del Sale di Petralia Soprana

Il “Cuntu” di Mario Incudine sarà l’elemento centrale della XXVIII Sagra del Sale. Teatro dell’evento sarà la borgata Raffo di Petralia Soprana posta alle sorgenti de fiume Salso, a poca distanza della miniera di salgemma più grande d’Europa.

Raffo, piccolo centro dell’entroterra siciliano è stato sempre vivo e pieno di iniziative legate alle tradizioni e a quella cultura contadina non intrisa di miseria e arretratezza, come molto spesso si vuole fare passare, ma di riscatto sociale che ha fatto del contadino un uomo storico che ha lavorato e prodotto, ha lottato per la libertà ed ha subito, in tutte le sue forme, la violenza delle classi dominanti.

L’appuntamento ha raggiunto la XXVIII edizione e si svolgerà sabato 25 e domenica 26 agosto prossimo. Saranno due giorni intensi che esalteranno il salgemma e faranno da cornice al festival. Altro elemento che ha sempre contraddistinto la Sagra è l’enogastronomia con prodotti della cucina tipica madonita ed anche lo street food. Non mancheranno i ceci, la salsiccia, il buon vino e altre pietanze che le massaie prepareranno a loro piacere.

Durante la manifestazione si svolgerà il “rito del sale” e saranno distribuiti i pacchetti di salgemma offerti dalla società Italkali che gestisce la miniera sita a poca distanza da Raffo. La manifestazione è organizzata dall’Associazione “Raffo Sport Club” e rientra nel cartellone delle manifestazioni del Comune di Petralia Soprana.

L’appuntamento è anche sostenuto dall’azienda Acqua Geraci e prevede anche mostre, esposizioni e visite guidate. Sarà aperta per i due giorni la mostra sulle lotte contadine allestita dal Centro Studi Epifanio Li Puma e sarà possibile visitare il MACSS, Museo Arte Contemporanea Sotto Sale, all’interno della miniera.

 

 

«Ci vediamo il 26 agosto a Raffo per Cuntu e riCuntu, all’interno della Sagra del Sale - ha dichiarato Mario Incudine - l’arte del Cuntu servirà per raccontare la nostra identità legata alla Sicilia, al mare e al sale. Noi siciliani, infatti, siamo salati ed è per questo che bisogna prenderci a piccole dosi perché potremmo fare male al cuore».

«A Raffo daremo voce alla nostra identità ma soprattutto all’identità di un territorio: le Madonie. Utilizzeremo il Cunto per narrare di Epifanio Li Puma e dei sindacalisti uccisi dalla mafia, per descrivere una zona che ancora resiste all’omologazione e alla generalizzazione; che preserva ancora la lingua, che preserva ancora certi ideali di rivoluzione, di energia e di protezione del patrimonio», conclude Incudine.

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia