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La Bella Addormentata secondo Levaggi: la nuova creazione debutta al Massimo di Palermo

PALERMO. Il classico dei classici del balletto, La Bella Addormentata di Čajkovskij, rivive in una nuova coreografia firmata da Matteo Levaggi, coreografo residente al Teatro Massimo per il 2017.

Una creazione che vede impegnato il Corpo di ballo del Teatro e che importa nel capolavoro ottocentesco una serie di suggestioni che arrivano sia dal celebre cartone animato di Walt Disney del 1959 che dal recente film “Maleficent” (2014) con Angelina Jolie nei panni della strega malvagia.

Il risultato è uno spettacolo che debutterà al Teatro Massimo domenica 17 dicembre alle 20.30, ad aprire un ricco cartellone natalizio, con repliche fino al 28 dicembre, “un sogno in cui mondi ed epoche diverse si incontrano in totale libertà creativa, la mia totale passione per il mondo adolescenziale trova in questo balletto la sua apoteosi”, dice Levaggi.

Orchestra del Teatro Massimo diretta da Farhad Mahani, scene di Antonino Di Miceli, light designer Fabio Sajiz, assistente alla coreografia Anna Manes, costumi ideati dagli allievi del master di Costume dell’Accademia Costume & Moda di Roma coordinato da Andrea Viotti.

Una rilettura, quindi, del vertice del balletto classico ottocentesco, il più brillante, il più rappresentativo della danza di alta scuola accademica: un’opera andata in scena per la prima volta il 3 gennaio 1890 al Teatro Mariinskij di San Pietroburgo, dopo un lungo periodo di gestazione.

Il libretto, firmato da Ivan Aleksndrovič Vsevolovžskij, trae il soggetto dall’omonima favola di Charles Perrault “La belle au bois dormant”, pubblicata nel 1697. La nota vicenda della principessa Aurora, addormentatasi a causa di un terribile incantesimo scagliatole contro dalla malvagia Carabosse e attenuato dall’intervento della Fata dei Lillà, che le consente di risvegliarsi cent’anni dopo al bacio del Principe Désiré, si articola in un prologo e tre atti. La coreografia fu realizzata da Marius Petipa e segnò l’inizio di un importante sodalizio artistico tra il coreografo e il compositore, che diede vita a tre grandi balletti russi di fine Ottocento: La Bella addormentata, appunto, Lo Schiaccianoci (1892) e la seconda versione de Il lago dei cigni (composto nel 1877, venne ripreso da Petipa nel 1895, dopo la morte del compositore). Čajkovskij accettò con entusiasmo la proposta di scrivere le musiche per il nuovo balletto, al quale si dedicò tra il maggio del 1888 e l’agosto del 1889.

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