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Palermo, grido di protesta dei medici: «Troppe aggressioni nei nostri confronti»

Pronto soccorso ridotti a trincee e sanitari aggrediti. Una lunga lista di violenze a cui si è aggiunta nei giorni scorsi Barbara Capovani, psichiatra uccisa a Pisa da un suo paziente. L’accaduto ha scatenato ancora una volta la protesta dei medici, sempre più coinvolti quotidianamente in episodi di violenze e aggressioni. «Mai più violenza contro medici, sanitari e donne. Morire cercando di salvare vite ogni giorno è uno sfregio ad una delle professioni più nobili, non è più accettabile». Il grido di protesta si leva da Villa Magnisi, sede dell’ordine dei medici di Palermo, dove sanitari, il dipartimento di Salute mentale dell'Asp di Palermo e all'associazione italiana donne medico (Aidm), si sono riuniti per commemorare Barbara Capovani.

«È ora di dire basta - ha detto Maurizio Montalbano, direttore del dipartimento Salute mentale dell’Asp di Palermo -. Quotidianamente subiamo delle aggressioni. Il problema fondamentale sta nella chiusura degli ospedali psichiatrici-giudiziari e in una non adeguata sostituzione con i posti letto nelle Rems (residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza). Regolarmente, ci troviamo a gestire autori di reato, affetti da disturbi di personalità che non rispondono a terapie di alcun tipo. Situazioni in cui c’è bisogno di una gestione del paziente più che di una cura. Il resto è consequenziale». Un sit in «dovuto» per il vice presidente dell’ordine dei medici Giovanni Merlino, che sottolinea la «solidarietà dell’ordine e di vicinanza a tutti i colleghi che, quotidianamente, rischiano di essere aggrediti. Parliamo di persone che si prendono cura di un altro essere umano  - prosegue  Merlino -. Un medico, un professionista che dedica la propria vita a prendersi cura di chi attraversa un momento di malattia o di debolezza. Siamo un po’ stanchi dell’ipocrisia, di questa deriva culturale. Non ci sono ansie o attese che possano giustificare la violenza nei confronti di chi si sta prendendo cura di un altro essere umano». E cita la ricorrenza di un anniversario: «Esattamente dieci fa veniva uccisa Paola Labriola, anche lei psichiatra. Le manifestazioni di cordoglio e solidarietà di allora e quelle di oggi sono uguali. Non è cambiato nulla». Questa sera, partirà una fiaccolata da piazza Castelnuovo.

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