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A Termini una stanza per audizioni protette, la mamma di Roberta Siragusa: «Denunciate violenze»

Una stanza per le audizioni protette delle vittime vulnerabili al reparto territoriale carabinieri di Termini Imerese. Gli spazi sono stati realizzati con il contributo dell’associazione «Fidapa», sezione di Termini Imerese presieduta da Anna Rita Cosentino, e dal sindaco Maria Terranova. Il maggiore dei carabinieri Sara Pini ha predisposto la stanza per le audizioni protette di donne e bambini e, più genericamente per l’audizione delle vittime vulnerabili, all’interno della caserma Antonino Alessi.

Si tratta di un ambiente diverso da un qualsiasi altro ufficio, accogliente ed intimo e che può mettere le vittime di particolari reati nella condizione di potersi confidare e sporgere una denuncia, in un contesto adeguato. Questi reati infatti, per età o situazione della vittima stessa e caratteristiche e crudeltà della tipologia, hanno un impatto psicologico fortissimo e condizionano particolarmente chi li subisce.

Al taglio del nastro inaugurale, era presente Iana Brancato, madre di Roberta Siragusa, vittima di femminicidio a Caccamo nel 2020, assieme al figlio Dario Siracusa. «La tua mamma continuerà a lottare. Nessun'altra figlia di mamma - ha detto Iana Brancato - deve subire quello che hai sofferto tu. Denunciate al minimo segnale. Basta con la violenza sulle donne. Roberta - conclude - vivrà in ogni donna che fuggirà dal suo carnefice».

All'inaugurazione erano presenti autorità civili e militari, oltre ad una rappresentanza di alunni di tutte scuole. Durante la manifestazione Karol e Desiree Pisciotta, alunne dell’istituto Euromadonie, hanno donato un dipinto che raffigura il volto di una donna quando è felice e quando subisce violenza. Iana Brancato, dopo il taglio del nastro, ha posto la foto di Roberta sulla scrivania con un mazzo di tre rose rosse, simbolo degli anni senza la figlia. «Più passa il tempo - ha detto Iana Brancato - più forte è il dolore».

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