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Banda degli "spaccaossa" a Palermo: in appello 14 condanne e due assoluzioni

La sentenza è stata parzialmente modificata, con un paio di assoluzioni e qualche ridefinizione di pena, ma il castello accusatorio resta intatto per una delle vicende che ha più colpito, anche l'opinione pubblica, negli ultimi anni a Palermo. La vicenda è quella della banda dei cosiddetti Spaccaossa, un gruppo senza scrupoli che proponeva a disperati e indigenti di procurare traumi agli arti, anche permanenti, per guadagnare parte del premio assicurativo.

In uno dei tronconi del processo finito davanti alla seconda sezione della Corte d’appello due degli imputati sono stati assolti, pene ridotte per altri due, conferme per i rimanenti dodici.

Assolti Antonino Giglio ed Antonino Ferrigno che avevano avuto tre anni e otto mesi in primo grado. Pene ridotte per Ermanno Campisi che dovrà scontare 3 anni e 4 mesi e non più quattro anni; Emanuela Gallano, ex praticante avvocato, ha avuto uno "sconto" di due anni: da 5 anni e 8 mesi a 3 anni e 8 mesi; sospensione della pena per Giuseppe Di Piazza (8 mesi e non più un anno e 8 mesi); 3 anni e 10 mesi per Gesuè Giglio che in primo grado era stato condannato a 4 anni e 2 mesi.

Molti in primo grado avevano patteggiato le pene ed erano usciti di scena. La sentenza di primo grado aveva confermato l’ipotesi accusatoria: le vittime avevano accettato, in cambio di una manciata di euro, di subire menomazioni fisiche terribili, spesso con conseguenze permanenti. Avevano quindi partecipato a una truffa milionaria ai danni di diverse assicurazioni, ma a loro gli organizzatori della truffa degli spaccaossa avevano destinato le briciole. Tanto da ottenere le condanne più pesanti davanti al Gup Gaeta.

Pene confermate per Antonino Di Gregorio (9 anni e 8 mesi); Giovanni Napoli (7 anni e 2 mesi); Fabio Riggio (4 anni e 6 mesi); Patrizia Alaimo (4 anni e 4 mesi); Rita Mazzanares (3 anni e 2 mesi); Giovanni Moncada (1 anno, 1 mese e 10 giorni); Emanuele Di Mattei, Rosalia Maria Farina, Francesco Paolo Sanzo e Elisabetta Scarpisi (5 mesi e 10 giorni a testa).

Avevano patteggiato Girolamo Gnoffo e Giovanni Tulumello (un anno e 8 mesi a testa), Anna Accardi e Carolina Romagnolo (9 mesi e 15 giorni); Teresa Di Maio e Benedetto La Mattina, 8 mesi.

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