Nuovo colpo al mandamento mafioso di Tommaso Natale, a Palermo. Ricostruiti sette episodi estorsivi consumati o tentati, di cui due denunciati spontaneamente dalle vittime. Imprenditori edili che si sono ribellati al racket. I carabinieri del Comando provinciale hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di 10 indagati, 9 in carcere e 1 ai domiciliari, ritenuti a vario titolo responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsioni aggravate, furto aggravato, violazione delle prescrizioni imposte dalle misure preventive.
Custodia cautelare in carcere per un nome eccellente Giulio Caporrimo, 51 anni, chiamato in una intercettazione «Cento carati», in quanto ritenuto un pezzo da novanta in grado di sollevare le sorti di Cosa nostra; Vincenzo Billeci, 51 anni; Andrea Bruno, 52 anni; Francesco Di Noto, 31 anni; Andrea Gioè, 32 anni; Baldassare Migliore, 33 anni; Vincenzo Taormina, 48 anni; arresti domiciliari per Giuseppe Enea, 30 anni. Già detenuti Francesco Paolo Liga (56 anni) e Nunzio Serio (43 anni).
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