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Palermo, sei candidati senza nemmeno un voto: ecco le curiosità sulle preferenze

A Palermo sei candidati al Consiglio comunale non hanno preso neanche un voto. Sono Roberta Stefania Bella e Francesca Fregapane di E tu splendi Palermo, lista che sosteneva Ferrandelli, Eugenio Piccilli e Stefania Trabona, della lista Potere al Popolo (quella capeggiata da Tony Pellicane, fermo a sua volte ad appena 95 voti), Giulia Leone e Angelo Ucciardi di Moderati per Lagalla (troppo moderati, forse...).

Hanno fatto meglio, ma di pochissimo,  i candidati che hanno preso un solo voto: Pietro Paternò di Rompi il Sistema-Ferrandelli; Filippo Azzimati, Domenico Mario Gerardis, Floriana Gerardis e Francesco Glorioso dell'altra ferrandelliana E tu splendi Palermo; Rosario Brancato di Siciliani Liberi-Lomonte; Valentina Lanciotto di Prima l’Italia; Mirko Chinzi di Noi con l’Italia; Massimiliano Camerlingo, Benito Di Dio e Giuseppe Niosi di Moderati per Lagalla. Sono undici in tutto, possono fare una squadra di calcio: undici tifosi sono assicurati...

Qualche curiosità

Il giudice Gioacchino Scaduto, capolista di Sinistra Civica Ecologista, non è andato troppo lontano: 312 preferenze in una formazione che non ha raggiunto la soglia di sbarramento del 5 per cento e che lascia pertanto tutti fuori, compreso il più votato, l’assessore uscente alla Mobilità Giusto Catania (1.063).

Il musicista e producer Mario Caminita (Progetto Palermo, la lista di Miceli) ferma la sua corsa a quota 136. Nella stessa lista, il gallerista Francesco Pantaleone, che aveva fatto scalpore con i manifesti elettorali esposti nel punto più al centro del centro del centro città, ovvero ai Quattro Canti, ha avuto 205 preferenze. Forse se non avesse piazzato quei manifesti...

Daniele Mondello (Azione-Ferrandelli-+Europa), l’informatico che per primo ha svelato alla città che i dati hackerati al Comune erano on line, ha avuto 239 voti. Arriva dal mondo della notte l'organizzatore di eventi (Tnos) Daniele Papa, sceso in campo con la Dc: 205 voti la sua performance. Fa meglio in Forza Italia lo storico proprietario di locali Carmelo Comandè: 599. Sotto quota 100 l’ex garante dei diritti dei disabili Marcella La Manna, che aveva lasciato la carica in polemica con l’amministrazione Orlando e pochi giorni dopo aveva annunciato la candidatura in Prima l’Italia (ovvero la Lega): si è dovuta accontentare di 88 voti.

In Forza Italia Adelaide Mazzarino, la moglie di Eusebio Dalì, che aveva ritirato la candidatura  per l’arresto di Pietro Polizzi, con cui aveva fatto cartello per l'alternanza di genere, ha avuto ugualmente 157 voti. In Fratelli d’Italia, invece, Claudio Volante, reduce dal siluramento con contorno di infuocate polemiche all’Oasi di Troina, tocca le 477 preferenze, che non bastano però a confermargli il seggio a Sala delle Lapidi.

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