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Il G.59 4B di Unipa torna protagonista con il nuovo allestimento espositivo: un gioiello dell’aeronautica italiana

Il valore stimato è di 1,2 milioni di euro, cifra richiesta nel 2020 quando un esemplare di G. 59 4B - l’addestratore di casa FIAT che contribuì a rilanciare l’industria aeronautica italiana del dopoguerra - è stato messo in vendita da un collezionista privato su un sito statunitense specializzato nella compravendita di aeroplani d’epoca.

Tra i soli cinque esemplari completi, sopravvissuti al livello mondiale, c’è anche quello di proprietà dell’Università degli Studi di Palermo, che ha inaugurato presso il campus universitario di viale delle Scienze il nuovo allestimento espositivo.

Il progetto, curato da Unipa Heritage - Sistema Museale di Ateneo e dal suo Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi, restituisce alla comunità accademica e cittadina un bene storico-tecnologico di straordinario valore, dopo oltre due anni in cui l’esposizione era stata cautelativamente sospesa in attesa di lavori di riqualificazione dell’area espositiva richiesti dal professore Marco Cammalleri, direttore scientifico del Museo dei Motori. L’intervento ha previsto il rinnovamento della teca, ora climatizzata e dotata di infissi in acciaio inox, per mantenere livelli costanti di temperatura e umidità e l’installazione di un impianto di illuminazione a LED con luce naturale, che valorizza l’eleganza del velivolo e garantisce al tempo stesso la sua conservazione a lungo termine.

Progettato nel 1947 dall’ingegnere nisseno Giuseppe Gabrielli, uno dei più importanti progettisti aeronautici italiani, il G. 59 4B fu prodotto dalla FIAT Aviazione a Torino a partire dal 1950 e impiegato dall’Aeronautica Militare italiana come velivolo per l’addestramento avanzato fino al 1965. Equipaggiato con un potente motore Rolls-Royce Merlin 500-20, derivato da quello del celebre Supermarine Spitfire, il G. 59 poteva raggiungere una velocità di 609 km/h ed è stato soprannominato il “Mustang all’italiana” per la sua somiglianza con il caccia P-51 statunitense.
L’esemplare esposto da Unipa, con matricola militare 53530, è stato acquisito nel 1964 dall’allora Istituto di Aeronautica dell’Università degli Studi di Palermo e oggi è uno dei beni storici più rappresentativi della collezione del Museo dei Motori. Dal 2012 è oggetto di un meticoloso restauro conservativo a cura dello staff tecnico del museo, coordinato dall’ingegnere Giuseppe Genchi.
All’inaugurazione - tra le autorità accademiche, civili e militari - hanno preso parte anche il presidente della commissione antimafia all’Ars, Antonello Cracolici; il vicesindaco del Comune di Palermo, Pietro Cannella; Daniele Mastroberti, comandante del 37° Stormo dell’Aeronautica Militare e Antonio di Matteo, comandante del 4° Reparto di Volo della Polizia di Stato.
“L’intervento – sottolinea il rettore dell’Università di Palermo, Massimo Midiri – testimonia l’impegno dell’Ateneo nella tutela del patrimonio scientifico, storico e culturale, restituendo a studenti, studiosi e cittadini un prezioso simbolo della nostra memoria tecnica e industriale”.

La progettazione e la direzione dei lavori è stata curata dal professore e architetto Manfredi Leone e dall’ingegnere Giuseppe Genchi, rispettivamente vicepresidente e sovrintendente tecnico del Sistema Museale di Ateneo. Il progetto ha potuto contare sul prezioso supporto dello staff del Museo dei Motori, composto anche dai volontari del Servizio Civile Universale e dai tirocinanti universitari, impegnati nella attività di manutenzione straordinaria del velivolo. I lavori per il nuovo allestimento espositivo sono stati realizzati grazie al supporto delle imprese locali Ignazio Santamaria Costruzioni e Gaetano Di Liberto Costruzioni Metalliche.

“Il nuovo allestimento – dichiara Michelangelo Gruttadauria, presidente del Sistema Museale di Ateneo – è parte di una più ampia strategia di valorizzazione del patrimonio Unipa, promossa da UniPa Heritage, con l’obiettivo di coniugare conservazione, ricerca, didattica e divulgazione”.

A seguito della riqualificazione dell’area espositiva, non solo il velivolo torna finalmente visibile a tutta la comunità, ma sono stati avviati nuovi interventi di restauro conservativo. Questi interventi saranno visibili all’interno della stessa teca e includeranno il progressivo montaggio di vari componenti già ripristinati o recuperati dal Museo dei Motori in questi ultimi anni.

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