
«Il nostro scopo è aumentare il numero degli appassionati e dei praticanti, non vincere il Roland Garros». Lo ha detto il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, incontrando dirigenti e tecnici dei circoli palermitani al Country Time Club nell’ambito del Davis Trophy Tour che ha portato la Coppa Davis a Palermo al teatro Massimo e nei principali circoli tennistici palermitani.
«Quando le cose vanno bene - ha aggiunto - è una valanga di passione che ti travolge. Siamo una bella squadra fra dirigenti federali, dirigenti dei comitati regionali e tecnici: c’è sintonia, entusiasmo e voglia di continuare a lavorare. Tutto è merito di Jannik Sinner e grazie a lui continueremo a crescere».
«I risultati raggiunti in questi giorni sono eccezionali - ha commento Binaghi -, non avevo mai pensato che l’Italia potesse avere il numero uno al mondo, che potesse arrivare così velocemente e che potesse arrivarci un ragazzo così per bene. È una fortuna che Sinner possa trasmettere i suoi valori con il suo esempio. Eravamo contenti quando avevamo il numero 100 o se un tennista rispettasse le convocazioni. Avere adesso tutta questa ricchezza che traina tutto il sistema è una fortuna. Ma dietro di lui c’è un gruppo di cinque-sei giocatori che sono la migliore generazione maschile del tennis mondiale. I suoi successi trainano anche le donne con Jasmine Paolini».
A Palermo Binaghi ha ricordato Gabriele Palpacelli, «che è stato un buon giocatore, un ottimo maestro e un gran dirigente - le sue parole -. Uno come Sinner te lo manda il padre eterno, ma sotto Sinner ci sono giocatori che nessun paese ha. Quando a Parigi hanno applaudito a lungo Sinner, annunciandogli il raggiungimento del numero uno, mi sono commosso, è un peccato che Palpacelli, che era presente con noi durante i periodi difficili che abbiamo vissuto quando eravamo poveri, brutti e sporchi, non si stia godendo questi momenti. La nostra è una bella storia. I risultati di Sinner sono merito suo, ma i tanti ragazzini che si avvicinano al tennis sono il risultato di un lavoro pluriennale che parte da lontano. Abbiamo rischiato di retrocedere in D, oggi siamo qui a festeggiare la Coppa Davis».
«Non ho idea - ha detto ancora Binaghi - di cosa stia succedendo. Lo dico a cuore aperto: non capivamo il perché stavamo retrocedendo in D in Coppa Davis, Non capivamo perché non trovavamo giocatori e c’erano sempre polemiche. Oggi francamente non ci sono parole per spiegare il perché riusciamo a raggiungere tutti questi risultati».
Il presidente della Fitp, appena ha appreso della vittoria di Jasmine Paolini in semifinale al Roland Garros, ha proseguito nel suo discorso sul momento del tennis italiano: «Ci dicevamo che non era possibile che non riuscissimo a vincere mezza partita. Adesso al contrario che devo dire? Siamo tutti molto contenti. Spero che non sia un sogno, ma se lo è vi prego non svegliatemi».ui con noi a goderdelo
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