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Il futuro dei ragazzi disabili dopo la scuola, l'incontro all'istituto Ferrara di Palermo

Studenti con disabilità hanno raccontato il proprio successo lavorativo dopo la scuola. All’istituto superiore Ferrara di Palermo si è tenuto un convegno, organizzato dall’associazione Insieme per il sostegno con la partecipazione di Yellow School. Quale futuro attende i giovani con disabilità dopo la scuola? Su questo si sono interrogati docenti, studenti e genitori.

I ragazzi, che frequentano l’istituto, hanno avuto modo di ascoltare anche le storie di giovani con disabilità che ce l’hanno fatta, che hanno seguito le loro passioni e non si sono fermati, nonostante il ciclo di studi fosse terminato. Come Wang Yong, ragazzo italo cinese, cieco dalla nascita, oggi attore protagonista di uno spettacolo dal titolo Open, scritto da Alessandro Ienzi, fondatore e direttore artistico di Raizes Teatro.

Ha sorpreso per la sua storia di vita anche Amadou, migrante sordomuto che ha attraversato il deserto e il mare, alla ricerca di un futuro migliore.

«Il Ferrara è una scuola fortemente simbolica - spiega la dirigente scolastica, Ilaria Virciglio -, il 25 per cento dei nostri ragazzi è di origine non italiana. Per noi l’inclusione è una pratica quotidiana e abbiamo pensato di ospitare questo importante convegno per rafforzare il senso dell’inclusione».

Gli insegnanti si sono seduti dall’altra parte e hanno ascoltato con attenzione le esperienze dei ragazzi. «Ci sono attori con disabilità che fanno cose straordinarie - dice la docente e vicepresidente dell’associazione Insieme per il sostegno, Mari Albanese - . La scuola protegge i ragazzi, poi devono affrontare da soli la vita. Dobbiamo fermarci e provare a dare risposte a questo interrogativo sul futuro di questi giovani oltre la didattica e le buone prassi metodologiche. Da queste storie dobbiamo partire e fare rete tra società, scuola e lavoro per garantire loro un futuro».

Yong si è diplomato all’istituto Regina Margherita due anni fa e ha scoperto il teatro. «La mia vita è cambiata - dice il giovane non vedente -. Ho acquisito autostima e mi sento libero di fare le cose anche da solo, senza cercare necessariamente l’aiuto di qualcuno».

Giovanna D’Agostino, presidente dell’associazione Insieme per il sostegno, che riunisce in città oltre 200 docenti specializzati, sottolinea l’importanza della formazione. «Cerchiamo di formare gli insegnanti sotto tanti aspetti che non riguardano solo la scuola - dice la presidente -. Bisogna entrare in aula preparati e con gli strumenti per aiutare tutti i ragazzi, ognuno con la sua unicità».

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