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Palermo, il Teatro Biondo piange Ninni Annaloro: fotografo di tanti spettacoli e capo elettricista, lo ricorda con affetto anche il mondo del nuoto

Ninni Annaloro

Lutto al Teatro Biondo di Palermo: è morto a 65 anni Ninni Annaloro, fotografo di centinaia di spettacoli e capo elettricista. Storico lavoratore del Teatro, ha fotografato numerosi spettacoli di Scaldati.  Faceva parte del primo nucleo di lavoratori, era lì quando nacque il Teatro Stabile, nell'88. Adesso era in pensione da qualche anno.

«Siamo profondamente addolorati - scrive in un post il Teatro Biondo - per la scomparsa di Nino Annaloro, al nostro fianco per tanti anni come capo elettricista, light designer e fotografo di scena. Nino è stato con noi sin dalla nascita del Teatro Stabile, contribuendo con il suo lavoro, il suo ingegno e la sua dedizione al successo di numerosi spettacoli. Grazie alla sua preziosa documentazione fotografica, oggi possiamo custodire e condividere la memoria di tante stagioni teatrali che hanno fatto la storia del Teatro. Lo ricorderemo sempre. Le nostre più sentite condoglianze alla famiglia, ai colleghi e agli amici».

Grande sportivo e nuotatore da sempre, viene ricordato con un post anche dalla società Waterpolo: «Un amico, un atleta che ha supportato per tanti anni la nostra società con le sue magnifiche foto. Ai familiari tutti e agli amici vanno le nostre più sentite condoglianze».

Annaloro è morto ieri, stroncato da un male incurabile. Sul suo profilo Facebook è comparso oggi un messaggio a mo' di saluto alla vita terrena: «Vado sulla vetta dell’Aquila. Mi ritroverò con ognuno di voi». Il post è accompagnato da decine di commenti di amici e familiari commossi. «Di te ricordo la mitezza e il sorriso sornione di quando scherzavi. Ti penso così, all'opera in Paradiso, mentre ti fai una bella nuotata nel mare senza tempo», scrive Luigi. «Nuoteremo ancora insieme, ne sono certa, nel frattempo mi mancherai tanto», è invece il saluto di Nathalie. E Giorgia: «Innumerevoli ricordi legati al teatro Biondo, un' infinità di ricordi. La tua dolcezza, il tuo garbo, la tua signorilità, la tua anima... io non riesco a crederci».

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