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Il Palermo Pride si prende la città: quindicimila persone sfilano contro la violenza di genere

Il saluto del sindaco Roberto Lagalla, che abbraccia i ragazzi presenti e sottolinea con forza «un percorso giusto e dovuto per una pubblica amministrazione»

Quasi quindici mila persone sfilano in una via Roma coloratissima e più viva che mai: al ritmo delle canzoni più amate, da Lady Gaga ad Annalisa, passando per i Ricchi e Poveri e le note techno, il Palermo Pride si prende la città. Undici i carri che hanno guidato questa edizione che ha incluso lotte e diritti trasversali: dal lavoro all’identità sessuale, alla disabilità, la pace, il pianeta; il Pride diventa contenitore di battaglie e ala protettiva per tutte le minoranze con l’obiettivo i trasformare i privilegi in diritti.

«La parata è il momento più bello - dice Daniela Tomasino, coordinatrice del Palermo Pride - è il momento in cui scendiamo in piazza con la nostra rabbia ma anche con la voglia di costruire qualcosa di nuovo, costruire relazioni e bellezza. In questo momento Palermo è una città abbastanza inclusiva, ma è tutta l’Italia che sta facendo passi indietro». Costumi e colori invadono le strade, mentre sorrisi e trucchi agghindano i volti delle migliaia di ragazzi che esprimono senza paura ciò che sono. Come Martina Sanfratello, che partecipa ad un Pride per la sua prima volta: «Ho sempre voluto esserci - ci racconta - ma per un motivo o per un altro non sono mai riuscita. Sono qui perché voglio dimostrare che sono orgoglioso di quello che sono e non mi vergogno di niente». «Siamo lottando per i diritti di tutti», sottolinea Giammarco Spinnato mentre abbraccia il suo ragazzo. «Dobbiamo cambiare la mentalità - prosegue - dobbiamo stare più attenti sulle tematiche di omofobia e razzismo, qui lottiamo per tutti». E tra la folla non mancano i classici cartelli: «Come faccio a non amare le donne se esiste Sabrina Ferilli» si chiede una ragazza, mentre le bandiere arcobaleno la avvolgono.

La festa va avanti non prima però del saluto del sindaco Roberto Lagalla, che abbraccia i ragazzi presenti e sottolinea con forza «un percorso giusto e dovuto per una pubblica amministrazione - dice - cioè dare spazio a tutte le identità, le sensibilità e le vocazioni che fanno parte della comunità. Viva il Pride così come viva ogni festa che mette in risalto la libertà e i diritti di ogni persona».

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