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L'ex assessore, la prof e l'attore: nasce l'associazione degli alunni del liceo Umberto di Palermo

Si sono incontrati e hanno dato vita ad un’associazione, ricordando i grandi uomini e le grandi donne che hanno percorso quei corridoi

Sono cresciuti, hanno percorso strade diverse e si sono realizzati nella vita ma una cosa li accomuna, sono tutti ex umbertini, ovvero studenti che negli ani '60, '70 e '80 hanno frequentato il liceo classico Umberto I di Palermo. E ora si rivedono e formano insieme un’associazione, ricordando i grandi uomini e le grandi donne che hanno percorso quei corridoi. Primo fra tutti, il giudice Giovanni Falcone.

«Sono uscito da questa scuola nel 1969, il periodo del cambiamento – spiega Aldo Bertuglia - dopo il famoso ‘68. Era il periodo delle occupazioni. Siamo diventati grandi ma ci è rimasta questa scuola nell’anima». Alfredo Sigillò spiega che l’associazione, formata dagli ex studenti, si è ispirata al professore Sirna che è venuto a mancare l’anno scorso: «Abbiamo costituito questa associazione – dice Sigillò – con finalità esclusivamente culturali».

La professoressa Alia D’Anna ricorda i tempi del liceo con molta nostalgia: «Se tornassi indietro rifarei esattamente lo stesso percorso di studi. L’Umberto I mi ha dato basi solide e quando ho sostenuto il mio esame di greco all’Università - racconta la professoressa – il docente mi disse che finalmente poteva dare un 30 e lode dopo tanti anni».

Tra gli studenti c’è anche chi, compagno degli attori Gigi Burruano, Bibi Bianca e Gianni Nanfa, per il suo essere ribelle si è fatto espellere dalla scuola ma nel suo cuore continua ancora a sentirsi umbertino. Si chiama Antonio Riela e raccontando i suoi aneddoti da studente fa sorridere tutti. «Ricordo il giorno in cui qui nel piazzale della scuola, Gigi Burruano prese una frusta e noi ci fingemmo schiavi, per ribellarci all’allora preside che, secondo noi, non ascoltava le nostre ragioni – racconta Riela -. Mi hanno cacciato dal liceo anche se ero al quarto anno. L’ultimo anno e gli esami di maturità li feci al liceo Meli ma io nell’animo mi sono sempre sentito umbertino».

Ex umbertino anche Giusto Catania, ex assessore al Comune di Palermo e attuale dirigente scolastico dell’istituto comprensivo Giuliana Saladino: «Uno rimane umbertino tutta la vita – dice Catania – sono cresciuto in questo liceo tra l’85 e il 90 ed è stata la mia casa, il luogo in cui mi sono formato e credo che buona parte delle cose che penso e che ho costruito nella mia vita, le devo alla formazione del liceo Umberto I». Ad accogliere gli ex studenti, l’attuale dirigente scolastico del liceo, Vito Lo Scrudato: «È una tradizione. Scherzando io dico che è come se si fregiassero di un titolo nobiliare – commenta il preside -. Dietro questa identificazione ci sono dei valori. Contano le qualità personali».

nel video le interviste ad Aldo Bertuglia, Alfredo Sigillò, Alia D’Anna, Antonio Riela, Giusto Catania e Vito Lo Scrudato

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