Un nuovo albero e una nuova targa nel Giardino della Memoria di Ciaculli, a Palermo. Nel bene confiscato alla mafia e gestito da Assostampa Sicilia, con il Gruppo cronisti del sindacato unitario dei giornalisti e Associazione nazionale magistrati, è stato aggiunto un ulivo in memoria di Piersanti Mattarella, il presidente della Regione Siciliana assassinato dalla mafia il 6 gennaio di 44 anni fa.
Il giardino dunque si arricchisce con «un simbolo importante - sottolinea Alessandra Costante, segretario generale della Fnsi - le radici di quest’albero sono profonde e può vivere in eterno, così come deve vivere in eterno il ricordo di Piersanti Mattarella. Le radici di quello che ha fatto devono andare in profondità».
Il segretario si è poi soffermata sull’omicidio Mattarella, ancora circondato da ombre: «Dispiace - ha detto - che ancora non si sia capito, non si siano conosciuti gli esecutori materiali ma soprattutto i mandanti del suo omicidio».
Alla manifestazione presenti tra gli altri il prefetto di Palermo Massimo Mariani, il questore Vito Calvino, il sindaco Roberto Lagalla, il presidente della Commissione regionale Antimafia Antonello Cracolini, i familiari, Maria e Bernardo Mattarella e il nuovo presidente dell'Associazione nazionale magistrati sezione Palermo, Giuseppe Tango.
«Il Giardino della Memoria costruisce un percorso che è rivolto alle giovani generazioni - ha spiegato Lagalla - e all’apertura delle loro menti rispetto alla convivenza civile e alla democrazia praticata e vissuta nell’interesse della comunità». «Piersanti Mattarella è stato un esempio - ha detto Cracolici - ha rappresentato una svolta innovativa nell’idea stessa del governo della Regione: il governo delle carte in regola ed ha affrontato un processo di riforme che ancora oggi segnano la nostra vita».
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