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Parlare di pace in tempo di guerra, laici e credenti a confronto a Palermo

Convegno al Reale Albergo delle Povere con la lectio magistralis dell'arcivescovo emerito di Palermo, Paolo Romeo

Riflettere sul valore della pace in un momento di grande instabilità e di tensione sul fronte della guerra in Ucraina e in Medio Oriente per costruire valide alternative alle disuguaglianze nella costante ricerca di una speranza. È questo uno dei principali obiettivi del convegno dal titolo «L'Italia ripudia la guerra. La pace come principio educativo, una risposta concreta all'orrore della guerra» che si terrà oggi mercoledì 13 dicembre a partire dalle ore 16 nella sala delle conferenze al Reale Albergo delle Povere in corso Calatafimi a Palermo.

Un evento organizzato dall'associazione europea delle ricerche giuridiche economiche mediche ambientali e sociali, dall'istituto di studi europei Alcide De Gasperi e dall'Università telematica Giustino Fortunato con il patrocinio dell'Assemblea regionale siciliana, della Regione Siciliana, del Comune e della Città Metropolitana di Palermo.

Laici e credenti, dunque, saranno a confronto sui temi della pace in una tavola rotonda che vedrà la partecipazione di tantissimi esperti tra studiosi e religiosi. Tra cui il professore Gianni Cara, presidente dell'Università internazionale della Pace dell'Onu che affronterà l'argomento in una relazione dal titolo «Il mondo davanti alle disuguaglianze, alla mancanza di speranza ed alla frantumazione dei valori civili e morali». Seguirà l'intervento dell'arcivescovo emerito di Monreale, Michele Pennisi, che parlerà della «Comunità internazionale e il diritto alla guerra».

Attesissima la lectio magistralis dell'arcivescovo emerito di Palermo, Paolo Romeo (nella foto) che alle 19 celebrerà il pontificale nella Chiesa di Santa Maria della Purificazione.

Al termine del convegno, a cui parteciperanno inoltre i sindaci dell'area metropolitana di Palermo, sarà offerto un vin d'honneur e verranno conferite alcune benemerenze consegnate da Roberto Saccarello, già ambasciatore del Sovrano militare ordine di Malta presso la Repubblica di San Marino.

Antonio Sabbatella, presidente degli studi europei Alcide De Gasperi, dice: «In questo momento di attrito vogliamo lanciare un forte messaggio di pace. Per farlo riteniamo fondamentale la formazione a cui teniamo molto. Fare in modo che l'educazione e la formazione siano strumenti essenziali nel cammino verso la pace. L'educazione alla pace si impara sin da piccoli. Non vogliamo dare alla chiesa il mandato della pace, il colloquio tra cattolici e laici è importante per far capire che le religioni devono unire e non dividere. Lancerò la proposta di organizzare un convegno a Palermo sul tema dell'interreligiosità con l'obiettivo di portare avanti discorsi di pace che non siano teorici ma pratici».

Giuseppe Acocella, magnifico rettore dell'Università Giustino Fortunato Telematica Benevento, aggiunge:  «Parlare di pace in tempi di guerre feroci, che circondano le nostre illusioni di civiltà "progredite", sembra impossibile, e lo è se non si accoglie la convinzione che non è pace possibile senza giustizia. Rifiutare ogni aggressione ed invasione che scatena la guerra è il presupposto indispensabile per garantire pace duratura e certa. Ristabilire il diritto significa operare per la pace, e questo convegno intende riflettere su questo fondamentale nodo. Ristabilire le regole della convivenza costituisce l'impegno essenziale della comunità internazionale».

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