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Ciechi e vedenti insieme al torneo di scopone scientifico a Palermo all’insegna dell’inclusione

Si è svolto oggi a Palermo alla Casena dei Colli e hanno partecipato coppie di tutta Italia con l'ausilio del braille

Le carte da gioco sono punzonate dalla scrittura braille e ai tavoli vedenti e non vedenti, giocano insieme senza limiti e differenze. Si è svolto oggi a Palermo, alla Casena dei Colli, la finale nazionale di scopone scientifico dedicato alle persone cieche e ipovedenti di tutta Italia.

Una coppia per regione, superate le eliminazioni, è arrivata nel capoluogo siciliano per sfidarsi nella finale. Una giornata, che al di la dell’aspetto prettamente agonistico, coinvolge le sedi regionali dell’Unione ciechi e ipovedenti. Al primo posto si è classificata la Campania, al secondo posto il Lazio e sul terzo gradino del podio è salita la Lombardia.

La Sicilia ha vinto il titolo di campione italiano nella passata edizione e per questo il torneo nazionale quest'anno è stato organizzato nell'Isola.«È una bellissima esperienza – spiega il coordinatore nazionale per l'Unione italiana ciechi e ipovedenti delle attività tempo libero e turismo sociale, Hubert Perfler - perché questi eventi sono itineranti. Vogliamo portare questo spirito di integrazione e di emancipazione ovunque».

Presente anche Tommaso Di Gesaro, presidente dell'Unione ciechi e ipovedenti di Palermo. «L’unione dei ciechi negli anni – spiega Di Gesaro - ha ottenuto diritti fondamentali per i non vedenti, dal lavoro all’assistenza. Adesso si sta molto impegnando spendendo parecchio in termini di energia umana e di risorse economiche, anche per le attività sportive e ludiche che hanno un grande contenuto di socializzazione».

La gioa dei partecipanti fa intendere quanto una iniziativa di questo tipo contribuisca a rendere la vita sociale più intensa e più ricca. «Non importa vincere o perdere ma partecipare e stare in compagnia – dice infatti la veneziana non vedente Graziella Zuccarato -. L’obiettivo è quello di essere e sentirsi integrati nella comunità più possibile, farci conoscere per le nostre potenzialità e fare in modo che ci sia un’accettazione nella società in cui noi dobbiamo vivere ogni giorno».

Mario Barbuto, presidente nazionale dell’Unione italiana dei ciechi e ipovedenti sottolinea come momenti come questi sviluppino i rapporti umani e sociali, la capacità di stare insieme.

«Le comunicazioni e i trasporti, la facilità di mobilità - spiega Barbuto - hanno aiutato in questi anni le persone non vedenti ad uscire di casa e stare in contatto con gli altri, vivere, avere a che fare con il mondo. Bisogna favorire ancora di più mobilità e autonomia perché ci si possa muovere liberamente senza dover dipendere da nessuno. Una maggiore efficienza nella scuola, la possibilità di trovare un lavoro e il rispetto delle persone con disabilità plurime sono i temi cruciali delle nostra attività ogni giorno».

Nel video Hubert Perfler, organizzatore evento - Tommaso Di Gesaro, presidente Unione ciechi e ipovedenti di Palermo - Graziella Zuccarato, giocatrice non vedente

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