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Scuola e inclusione: alunni di Palermo incontrano 2 migranti del Gambia, tra loro il rosanero Marong

I due ragazzi 23enni hanno raccontato, ai bimbi del Fiaba, la loro difficile infanzia fino al giorno in cui hanno deciso di cercare una vita migliore

Una giornata all'insegna dell'inclusione presso l'Istituto Fiaba di Palermo. Gli alunni della quinta elementare, insieme alla dirigente Roberta Morici e alla maestra Marilena Mazziotta (nella foto), hanno incontrato due ragazzi del Gambia, Yusupha e Bubacarr, entrambi 23enni, arrivati in Italia tra il 2016 e il 2017, che hanno raccontato la loro difficile infanzia, vissuta nel più piccolo e povero Paese dell’Africa continentale fino al giorno in cui hanno deciso di cercare una vita migliore a Palermo. Si tratta di un progetto multidisciplinare che l'Istituto sviluppa ogni anno in classe, in occasione del 3 ottobre, la Giornata della memoria e dell’accoglienza.

Un incontro con sorpresa perchè uno dei due 23enni è Bubacarr Marong, giocatore della Primavera del Palermo. E proprio il difensore rosanero ha raccontato di essere "arrivato in Sicilia nel 2016 ma il viaggio dalla Libia non è stato facile, ero solo e avevo paura di morire. Nel deserto ho perso un caro amico e una volta arrivato in Libia ci sono rimasto per tre mesi. E poi il viaggio in mare durato sei ore e l’arrivo a Carini al Centro di prima accoglienza di Carini. In Sicilia ho raggiunto il grande sogno di giocare a calcio ma ora sogno di arrivare ancora più in alto”.

Molto toccante anche il racconto di Yusupha Sanjang, 23 anni, mediatore culturale per Medici Senza Frontiere, arrivato a Palermo all’età di 17 anni. “Sviluppo economico, cooperazione internazionale e migrazioni”. “Grazie alla mia ex insegnante di scuola media conosciuta a Carini, sono riuscito a integrarmi in Italia, mi sono diplomato e ora sto per laurearmi - ha dichiarato Tusupha, che ha conseguito il diploma di scuola superiore ed è oggi laureando all’Università di Palermo, alla facoltà di Scienze Economiche, aziendali e statistiche -. Oltre allo studio, lavoro per l’associazione di Medici Senza Frontiere e aiuto tutti coloro che ogni giorno arrivano a Lampedusa. Ho deciso di raccontare la mia vita ai bimbi della scuola Fiaba, spiegando le motivazioni che stanno dietro alle migrazioni. Chi parte lo fa sia per la paura, sia per l’impossibilità di coltivare le proprie ambizioni, come lo studio”.

"Cerchiamo di capire le motivazioni che hanno indotto questi uomini a lasciare la loro terra, per giungere in Italia e affrontare una nuova vita - ha dichiarato l'insegnate Mazziotta -. È importante far comprendere ai bimbi quello che sono costretti a vivere coloro i quali improvvisamente si ritrovano a cambiare la loro vita sperando di migliorarla. Un progetto che li sensibilizza a questa tematica, stimolandoli al confronto e alla riflessione”.

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