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Palermo riscopre i luoghi d'infanzia di Falcone e Borsellino: «Un modello per la città futura»

Aperto il parco a Palazzo Jung, dopo mesi di lavoro. "Giovanni e Paolo lì andavano in palestra o giocavano a ping pong"

Palermo riscopre i luoghi d’infanzia dei giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Dopo mesi di lavoro apre alla città il parco di Palazzo Jung, a pochi passi da dove «Giovanni andava in palestra, o alla parrocchia di Santa Teresa alla Kalsa, dove Giovanni e Paolo giocavano insieme a calcetto e ping pong», come ricorda Maria Falcone. Adesso la città potrà godere di un parco interamente gestito dalla fondazione della sorella del giudice, dove «si potrà fare cultura e non solo antimafia - sottolinea -, sarà punto di incontro di associazioni e scuole, un punto di bellezza».

Nella nuova area verde che sarà interamente a disposizione della città, ma al momento rimarrà aperta solo per tre giorni dalle 10 alle 23, sono stati rivalorizzati gli alberi storici, e piantate nuove specie e fiori ornamentali, che faranno da cornice a opere di design.

Per rimettere in piedi il luogo ormai da tempo dimenticato negli anni anche edificio scolastico, ci sono voluti 300 mila euro, danari trovati grazie ai tantissimi sponsor accorsi da tutta Italia per permettere alla fondazione di riqualificare uno spazio verde e destinarlo alla cultura, ma anche ad una caffetteria dall’impronta sociale, dove i ragazzi speciali lavoreranno fianco a fianco a tutti gli altri, senza alcuna distinzione di ruoli, e ad un museo «che possiamo definire del presente - spiega Alessandro De Lisi della fondazione Falcone - dedicato ai giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino e a tutte le vittime di mafia. Il presente impone una tenuta atletica del proprio impegno: è fugace, veloce, rapido. Bisogna stare nelle cose ogni giorno, in un eterno presente di memoria, impegno e cultura».

I lavori inizieranno a breve e l’obiettivo è poter aprire interamente le porte alla città entro il prossimo 23 maggio. Data che con sé ha trascinato polemiche che sembrano sgorgare nuovamente ora che siamo vicini all’anniversario del giudice Paolo Borsellino, ma che Falcone prova a smorzare: «Non capisco perché ci si debba scontrare su un fatto determinante per la nostra città e che dovrebbe farla crescere - dice Maria Falcone -. La voglia di fare del bene e di fare cultura non credo che possa incontrare da nessun parte contrasti ecco, bisogna essere sempre uniti, per questo è uno posto che io aprirò alle varie associazioni, fare convegni, dove si porta parlare. Qui i giovani potranno creare un modello della città futura come lo volevano Giovanni e Paolo. Sarà un posto dove la legalità sarà espressione della società stessa».

 

 

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