Povero e sostenibile. Il carro in costruzione a Palermo per Santa Rosalia è in linea con lo spirito francescano di Biagio Conte e dello stesso Papa. Per realizzarlo è stato compiuto uno studio accurato sui materiali riciclabili da utilizzare, un modo per non sprecare nulla, per non inquinare, per rispettare il desiderio e lo spirito del frate laico che da queste parti è già considerato un santo. Verrà fuori questa gigantesca luna su cui poggia, nella parte più bassa, la statua della patrona, che è come se fosse la prima cosa che avanza nella folla, di grande effetto scenografico.
Le fasi di progettazione e realizzazione dei bozzetti e del modello in scala del Carro sono iniziate a maggio nella bottega 7 dei Cantieri culturali alla Zisa, sede del Mu.Sa.R. (Museo diffuso Santa Rosalia) progetto dell’Accademia di Belle Arti. Poi, il cantiere per l’allestimento si è trasferito nella missione di Biagio Conte, in via Decollati. Un lavoro, che va avanti giorno e notte, al fianco di artigiani e operai della Missione. Lo châssis, il telaio su cui poggiano le ruote e che compone la base, è lungo 10 metri e larga 5. La grande luna alta da terra 9,5 metri è realizzata con legno di recupero dipinto con vernice ignifuga bianca. Gran parte del ferro utilizzato è anch’esso di recupero, mentre il sistema frenante appartiene ai carri delle passate edizioni. Pure per la statua della Santa si è scelto di utilizzare quella realizzata da Franco Reina per il Festino 2017.
«Rosalia è sogno, quello di una celebrazione francescana, che guarda agli ultimi e lo fa anche attraverso queste scelte che recuperano ciò che di bello è stato, ciò che ancora può essere usato e avere nuova vita – racconta Fabrizio Lupo, scenografo e autore del tema del sogno di questo 399° Festino, insieme a Gaspare Simeti, responsabile tecnico organizzativo del Comune; e Filippo Sapienza, storico dell’arte e autore di alcuni dei testi recitati durante le rappresentazioni -. Tra tutti i sogni che raffiguriamo nella messa in scena di questo corteo trionfale, e che abbiamo trasferito in ogni pezzo che compone il maestoso carro onirico del 399° Festino, c’è quello di fratel Biagio. Durante un incontro avvenuto il 26 luglio del 2022, già molto malato, vedendo un bozzetto del carro, mi chiese di porre la Santa - ricorda Lupo - nella parte bassa, più vicina alla gente e non isolata su un'alta torre, lontana da tutti».
Anche quest’anno la presenza dell’accademia di Belle Arti è stata fondamentale sin dallo sviluppo di questo Festino e lo sarà anche nel corso della manifestazione con il coinvolgimento di docenti e studenti che a vario titolo hanno dato il proprio contributo professionale e artistico.
«L'arte non può essere autoreferenziale - dichiara Umberto De Paola, direttore dell’Accademia -. Deve uscire dalle botteghe e dai laboratori ed essere impegno civile, ricerca e confronto fra le culture. L’arte è inclusiva e deve rappresentare la frontiera della conoscenza e delle culture che si incontrano nel territorio. Per questa ragione l'accademia è alla Missione di Speranza e Carità».
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