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Palermo, ogni pianta un simbolo: in un terreno confiscato alla mafia c'è il Giardino della Concordia

Lo spazio è affidato all’Istituto per la difesa delle tradizioni ed è curato da Wanda Fabbri. Ci sono pure araucarie «eterne»

A Palermo c’è un luogo che pare trarre spunto dagli antichi Giardini iniziatici settecenteschi, offrendo attraverso piante e simboli sapientemente disposti, bellezza e meditazione. È il Giardino della Concordia, ubicato a Pallavicino, in un terreno confiscato alla mafia, realizzato dallo scomparso Roberto Trapani della Petina, fondatore dell’Istituto superiore per la difesa delle tradizioni e dall’attuale presidente, la moglie Wanda Fabbri Trapani. Lei, che di quel luogo è custode, spiega che «tutte le piante che si trovano qui non sono state scelte a caso, ma per esprimere valori e memoria».

Numerose e suggestive sono le aiuole. Quelle della Pace e la Rosa dei venti della solidarietà, sottolineano il significato di Concordia civile come memoria attiva volta al cambiamento.
Il Giardino contiene una varietà preziosa di specie vegetali. La prima aiuola della Pace è dedicata ai martiri per la civiltà, alle vittime che hanno combattuto la mafia. In essa ne sono disposte tre, tracciate con mattoncini rossi, T-P-R, iniziali di tradizione, pace e rinascita; e a sinistra un’imponente Strelizia augusta proveniente dal Sudafrica, scelta - spiega Wanda Fabbri - «per esprimere la maestà e la nobiltà di coloro che hanno perso la loro vita per l'affermazione dei principi democratici e di convivenza civile. Ci sono pure due esemplari di araucarie provenienti dall’Australia. Le araucarie risalgono al Permiano - continua il presidente - e quando si estinsero i dinosauri, si estinsero apparentemente anche loro, restando ceppi dormienti in area antartica, per poi diffondersi nel corso dei millenni in 30 specie sulla faccia della terra. Ebbene, poiché si può dire che le araucarie esistano da sempre, altrettanto perenni devono essere i valori e la memoria contenuti nell'aiuola».

La Rosa dei venti della solidarietà accoglie piante provenienti dai due emisferi, al centro una Erythrina Cristagalli o Albero Corallo proveniente dal Brasile, alcuni esemplari di Ligustrum Lucidum provenienti da Cina, Corea, Giappone, inoltre Palme Whashingtonia provenienti dalla California meridionale e dal Messico settentrionale, due esemplari di Tuhje Plicate provenienti dal nord ovest dell'America e alcuni esemplari di Chamerops Humilis o palme di San Pietro, dell'area mediterranea. «Anche in questo caso - riprende Wanda Trapani - la rosa dei venti e la ricchezza dell'aiuola indicano che la direzione da prendere è quella della solidarietà e della Concordia tra i popoli».

Il Giardino fu inaugurato con la prima aiuola il 5 luglio del 2001 e due anni fa è stato celebrato il ventennale alla presenza, tra gli altri, del direttore del Giornale di Sicilia, Marco Romano, a cui è stata consegnata la medaglia del ventennale. Ma il simbolismo presente non è limitato alle magnifiche specie vegetali che racchiudono importante valenza ermetica, ma alla disposizione di elementi marmorei, lignei e forme geometriche, frutto evidente del patrimonio sapienziale di Roberto Trapani della Petina, che ha disposto con un perfetto ordine elementi con significati complessi.

La stele che accoglie i visitatori contiene nella parte superiore, opportunamente stilizzati, il sole e la luna - quelli che esotericamente sono considerati aspetto femminile e maschile - sostenuti dal fusto con la stilizzazione di una croce templare e all’interno un’altra croce uguale. Nella costruzione adiacente l’ingresso, sono disposte delle formelle di terracotta tra cui spiccano un’aquila, un toro, un angelo e un leone alato (richiamo alla forza trasformatrice degli elementi, alla coesistenza delle nature fisse e volatili necessarie al perfezionamento dell’animo e alla realizzazione della Pietra Filosofale). Anche i nomi delle aiuole rispondono a un processo meditativo e dall’aiuola dell’Intuizione si passa a quella della Cultura con una rigogliosa pianta di melograno, da sempre ermeticamente usata per simboleggiare la fratellanza e la solidarietà, per i semini interni attaccati tra loro. Dietro il fogliame appare, alla base di una piccola colonna, l’incisione di un pellicano che nutre i piccoli, (ermeticamente rappresenta il lato Mercuriale femminile, per l’atto del Pellicano di nutrire i piccoli col suo sangue) e in un’altra, l’incisione in voluntas omnia, posta sotto un’aquila bicefala. Nel giardino ancora altre aiuole: quella della Speranza dedicata alle vittime dell’11 settembre e dell’Informazione, in omaggio ai giornalisti caduti in servizio. Inoltre, l’Aiuola del Mito e della favola contiene una spirale multicolore in fondo giallo, che ricorda la circolarità della vita. Non mancano geometrie che sapientemente prendono forma nella pavimentazione attraverso un gioco di forme. Tra esse, un grande cerchio al cui interno è contenuto un triangolo il cui vertice pare indicare la via e si collega metaforicamente all’aiuola del Tempo.

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