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Giornata internazionale disabilità, Roberta Cascio: «Ancora c'è tanto da fare a Palermo»

Stamani al Palamangano di Palermo, in occasione della giornata internazionale delle persone con disabilità, si è svolta una manifestazione in cui erano presenti diverse federazioni paralimpiche cittadine. Testimonial il campione mezzofondista di Altofonte Totò Antibo, da anni affetto da una grave forma di epilessia. L'evento, alla presenza del sindaco Roberto Lagalla, degli assessori Sabrina Figuccia e Rosy Pennino, e i consiglieri comunali Viviana Raia, Salvo Imperiale e Salvo Alotta, è stato organizzato dai rappresentanti cittadini di Sport e Attività sociali, per dare la possibilità a giovani disabili di provare alcune discipline al fine di intraprendere l'attività agonistica.

Roberta Cascio, persona disabile praticamente dalla nascita per una poliomielite contratta a 4 mesi, è delegato regionale Fisdir, vice presidente del Comitato italiano paralimpico ed ex atleta di ben tre discipline sportive: il ping pong, il nuoto e l'arco. E' stata maglia azzurra per il tennis da tavolo e nella nazionale di tiro con l'arco. Adesso ha 57 anni e da qualche anno si dedica al settore dirigenziale e ai più giovani che si approcciano al mondo dello sport paralimpico. All'ex atleta abbiamo chiesto cosa andrebbe migliorato a Palermo per rendere meno complicate le condizioni di vita dei diversamente abili:

«Ancora tanto deve essere fatto, ma questa amministrazione comunale si è insediata adesso quindi gli va dato tempo. Bisogna cominciare dall'abbattimento delle barriere architettoniche, presenti in tutta la città. I marciapiedi - spiega Roberta Cascio - sono in brutte condizioni, in molti di essi non ci sono scivoli per le carrozzine e, spesso, quando ci sono, sono bloccati da auto in sosta. Anche camminare sull'asfalto non è agevole, per via del manto stradale».

Ogni giorno Roberta e i tanti cittadini palermitani in carrozzina incontrano tanti ostacoli nel loro cammino, particolari che un normodotato spesso non coglie o non vuole cogliere. Ai disagi su marciapiedi, strade e trasporti, si aggiunge l'inciviltà di chi occupa i posti riservati ai disabili o di chi, incurante di chi ha esigenze particolari e si muove su una sedia a rotelle, blocca passaggi dedicati con moto, autovetture e, ultime new entry, monopattini elettrici o di chi vandalizza gli ascensori dei sovrappassi cittadini della circonvallazione che toglie la possibilità alle persone in carrozzina che si muovono senza auto di attraversare la grande arteria cittadina.

«Per quanto riguarda i mezzi di trasporto - spiega il delegato Fisdir - l'unico che è a nostra "misura" è il tram. Per quanto riguarda la metropolitana, è inutile installare ascensori o montacarichi se poi l'ingresso al treno non è al pari col pavimento. Stessa cosa per gli autobus, ad oggi praticamente inaccessibili perché senza pedana. Personalmente non ne ho mai fatto uso. Meglio, invece, le strutture sportive presenti in città. Il PalaMangano su tutti, la Piscina comunale,  il PalaOreto  - afferma l'ex atleta paralimpica - sono piuttosto accessibili, Le problematiche, purtroppo, sono comuni a tutto il mondo sportivo. Come per esempio la Piscina che troppo spesso chiude per motivi molteplici. Spero che si faccia rete tra le varie associazioni, il mondo paralimpico sportivo e le varie istituzioni comunali che già cercano di fare questo, che capiscano finalmente che abbiamo delle leggi statali per l'abbattimento delle barriere e che vanno applicate».

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