ROMA. Le fratture alla tibia sono in aumento del 10 per cento causa incidenti stradali, soprattutto in moto. Arriva un nuovo sistema, i cosiddetti "fissatori esterni", che riducono di un terzo i tempi di recupero. Ma anche nuove tecniche e protesi per evitare l'amputazione degli organi a causa dei tumori. A illustrare dati e terapie innovative sono gli esperti riuniti al congresso internazionale di ortopedia ospitato a Palermo.
Si tratta del corso d'istruzione e 108esimo congresso Sotimi, la Società di ortopedia e traumatologia dell'italia meridionale ed insulare e della Riunione congiunta Sotimi e Sato, la società andalusa di traumatologia e ortopedia. A presiedere e' il professor Michele D'Arienzo. "Le fratture del pilone tibiale e le lesioni della cuffia dei rotatori - spiega il professor D'Arienzo - sono spesso esposte e richiedono un trattamento cosiddetto di attesa con utilizzo temporaneo di fissatore esterno. Sono stati introdotti sul mercato alcuni fissatori con aggancio rapido che riducono del 30 per cento i tempi chirurgici. Inoltre - spiega il medico - queste fratture richiedono per il trattamento la collaborazione con i chirurghi plastici per la copertura con lembi di rotazione e lembi miocutanei liberi delle perdite di sostanza cutanea".
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