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Chi è Pippo Balistreri, il bagherese direttore di palco a Sanremo da 41 anni: è stato il suo ultimo festival, premiato durante la finale

Settantadue anni, di Aspra, ha ricevuto il Città di Sanremo poco prima della proclamazione di Angelina Mango

«Grazie, davvero, non riesco a crederci». Non fa che ripeterlo, Pippo Balistreri, di Aspra, frazione in provincia di Palermo, un passato a Tgs, quando gli consegnano, poco prima della proclamazione della vincitrice del Festival Angelina Mango, il premio Città di Sanremo. Un onore riservato a pochi.

Non è abituato ai riflettori, lui che da 41 anni è dietro le quinte del più importante evento canoro italiano,  come direttore di palco, e non riesce a trattenere tutta l'emozione.

Semplicemente Balistreri è la memoria storica del Festival di Sanremo: nessuno vanta più presenze di lui all'Ariston. Può raccontare milioni di aneddoti e ha visto da vicino ogni particolarità del Festival, dalla pancia della Bertè (che lo ha pubblicamente ringraziato venerdì, nella serata delle cover), al rapporto con i conduttori, dall'irruzione di Cavallo Pazzo che placcò in diretta nel '92, alla crisi di Blanco sul palco lo scorso anno. Anche per lui, come per Amadeus e Fiorello, altri due siciliani doc, Sanremo si chiude qui, dopo quasi mezzo secolo.

Nato 72 anni fa ad Aspra in Sicilia, figlio di un operaio delle cave, dopo l'alberghiero a Palermo iniziò facendo l'intrattenitore sulle navi da crociera dai Caraibi all'America. Tornato a casa si mise a fare il disc-jockey, nome d'arte Geronimo, nelle discoteche di tutta Italia. Fu Gianni Naso a portarlo a Sanremo, di cui era direttore artistico, presentandolo a Gianni Ravera. E lì si rese presto indispensabile perché nessuno parlava l'inglese come lui. Le sue foto ad esempio con Ray Charles sono leggendarie.  Adesso anche lui appende le cuffie al chiodo, ma di certo da quelle parti nessuno lo dimenticherà mai.

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