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Disabili, il Civico di Palermo avvia il primo progetto di telelavoro

PALERMO. L'Azienda Ospedaliera Civico di Palermo avvia il suo primo progetto di Telelavoro in favore di un dipendente disabile. Dal primo marzo, un coadiutore amministrativo, in servizio nell'Unità Operativa di Formazione, lavorerà da casa, a Mistretta, in provincia di Messina, occupandosi dell'inserimento e del caricamento di dati, la stessa mansione che svolge nell'Unità operativa alla quale appartiene. Il progetto, in via sperimentale, uno dei pochi in Sicilia ma già diffuso in alcune regioni del Nord, è stato realizzato dalla Direzione su proposta del Comitato Unico di Garanzia dell'Azienda che ha preso in carico la richiesta del dipendente di avvicinarsi al luogo di residenza. Il Comitato, nella proposta alla Direzione, ha sottolineato «l'impossibilità di ottenere in tempi brevi l'attivazione di una procedura di mobilità nel comune di residenza dell'impiegato, a causa della carenza di posti vacanti nella qualifica di lavoro». Si è, dunque, ipotizzata una modalità di lavoro flessibile che consentisse al dipendente di ridurre i tempi di spostamento, e di gestire il modo più soddisfacente il rapporto tra i suoi impegni lavorativi e quelli familiari. Al «telelavoratore» sarà affidato in comodato d'uso un computer portatile, attraverso il quale svolgerà l'attività per un anno, è questa la durata della sperimentazione che potrà essere successivamente rinnovata. «L'utilizzo di tutti gli strumenti di lavoro flessibile messi oggi a disposizione dal legislatore - sottolinea il commissario dell'Arnas Civico, Carmelo Pullara - consentono, al di là delle barriere territoriali, di potere assicurare una prestazione lavorativa di qualità superiore garantendo al contempo il benessere del dipendente. La nostra iniziativa proietta l'Arnas Civico a livello nazionale come esempio di best practice, identificandola sempre più come Azienda di alta specializzazione di rilevanza nazionale».

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