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Formazione professionale, piattaforma ancora in tilt: bloccati oltre 61 milioni di euro

Il primo tilt informatico si era registrato venerdì, pochi minuti dopo l'attivazione della piattaforma. Il secondo è andato in scena oggi, uguale al primo: tutto fermo dopo pochi minuti. E così gli enti della formazione professionale non hanno potuto presentare progetti e domande per i finanziamenti della Regione. E restano bloccati 61 milioni e 600 mila euro.

Venerdì l’assessore alla Formazione Mimmo Turano si era scusato con gli enti e con gli allievi per il flop e aveva attaccato Sicilia Digitale che ha creato la piattaforma. La partecipata regionale a sua volta aveva assicurato che oggi tutto sarebbe andato liscio come l’olio. E invece: tutto paralizzato dopo pochi minuti.

A restare bloccato è l’attesissimo avviso 7, quello che permette di finanziare i corsi tradizionali. Ma a seguire era prevista la pubblicazione dell’avviso 6, che stanzia altri 70 milioni e permette di attivare la formazione per i disoccupati che hanno perso il reddito di cittadinanza e devono percepire altri contributi.

Le principali associazioni degli enti - Anfop, Asef, Cenfop, FormaRe, Forma e Federterziario - hanno chiesto a Turano la sospensione del bando e indirettamente di tornare alla versione dell’anno scorso: il riferimento è al fatto che altre sigle degli enti hanno chiesto e ottenuto la primavera scorsa delle modifiche nell’indicazione di altrettanti requisiti che la piattaforma informatica non sarebbe stata in grado di gestire. «Siamo di fronte a un vero e proprio accanimento terapeutico sull’utilizzo di un sistema informatico inadeguato – dichiarano le associazioni –. E ciò sta arrecando danni concreti: gli enti sono paralizzati, i lavoratori non possono programmare con serenità e i cittadini continuano a essere privati di opportunità formative fondamentali».

Mentre Michele Vivaldi, Honorè Federico e Ninni Panzica, Clelia Casciola - responsabili di Flc Cgil, Cisl Sscuola, Uil Scuola Rua, e Snals Sicilia temono che, trattandosi di fondi europei, il ritardo che si registrando su questi bandi possa fare perdere sia le risorse dell’avviso 7 che quelle dell’avviso 6. E anche i sindacati si chiedono se tutto ciò non dipenda «dalle pressioni che sono state esercitate da qualche ente per cambiare le regole di accesso alla piattaforma».

Inoltre i sindacati ricordano che «la prima finestra dell’avviso 7, l'anno scorso, si è svolta senza intoppi: una piattaforma efficiente, conosciuta dagli operatori, e i corsi hanno ampiamente coperto tutto il territorio siciliano. Pertanto non si comprende come l’amministrazione abbia sentito la necessità di cambiare le modalità di accesso dell’avviso. Sarebbe gravissimo pensare se in Sicilia oggi dopo gli scandali avutosi negli anni precedenti venisse fuori che ancora oggi vi è l’esistenza di gruppi di pressione capaci di tenere sotto scacco il sistema della formazione professionale. Le continue sospensioni, linee guide pubblicate la sera prima dell’apertura della piattaforma informatica sta rappresentando un punto di non ritorno e il fallimento dello stesso avviso».

Infine la deputata del Pd, Valentina Chinnici sottolinea che «l’ennesimo stop conferma l’inadeguatezza strutturale della macchina amministrativa regionale nonché quella politica del governo Schifani». Inoltre per la Chinnici «mentre l’Europa ci chiede tempestività, trasparenza e qualità nella gestione dei fondi la Regione continua a preferire il modello obsoleto e discriminatorio del click day, che di fatto affida l’accesso al finanziamento pubblico alla velocità del click, senza alcuna valutazione qualitativa dei progetti o della solidità degli enti formativi».

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