
Quest’anno Schifani prevedeva di assegnare premi e indennità sulla base di una riorganizzazione della dirigenza che doveva ridurre le poltrone e che parallelamente doveva portare per atto amministrativo la nuova «pesatura degli incarichi».
Significa che la giunta avrebbe dovuto assegnare a ogni poltrona un valore legato alle difficoltà tipiche di ciascun incarico e sulla base di questo valore l’Aran avrebbe poi dovuto tarare le indennità di posizione. Ma la pesatura non è ancora arrivata e così le stesse direttive della giunta impongono di assegnare di nuovo target uguali (o quasi) per tutti.
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