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Referendum 2025, in Sicilia domenica affluenza al 16,32%. Urne aperte anche oggi fino alle 15

Votazioni per il referendum popolare presso il seggio nell'istituto Eugenio Montale-Ada Negri a Torino , 8 giugno 2025. ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

Referendum 2025 in Sicilia. Domenica si è chiusa la prima giornata di votazioni con un’affluenza definitiva nell'Isola del 16,32%. Tra le province, a guidare la classifica è Palermo, dove ha votato il 18,07% degli aventi diritto, seguita da Enna (17,99%) e Catania (17,01%). In fondo alla graduatoria si trova Agrigento, con una partecipazione ferma al 13,36%.

Il dato regionale si è mantenuto costantemente basso per tutta la giornata, con una partenza al 4,47% alle ore 12 e un incremento contenuto al 10,59% alle 19. Solo in serata si è raggiunto il massimo del 16,32%. Nessuna delle nove province siciliane ha superato il 20% di affluenza.

Urne aperte anche oggi per votare 5 quesiti referendari, 4 dei quali riguardanti il lavoro e uno le procedure per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di immigrati. Le cinque schede del referendum hanno colore diverso, e il quorum del 50% più uno sarà conteggiato separatamente per ogni singolo quesito.

I dati provincia per provincia

Secondo i dati del Viminale, aggiornati alle ore 23, tutte le province siciliane hanno registrato affluenze ben al di sotto del 20%, soglia simbolica che conferma il trend nazionale di scarsa partecipazione alle urne per i referendum. Di seguito i dati principali:

  • Palermo: 18,07%
  • Enna: 17,99%
  • Catania: 17,01%
  • Ragusa: 16,45%
  • Messina: 16,34%
  • Siracusa: 15,97%
  • Trapani: 15,37%
  • Caltanissetta: 13,91%
  • Agrigento: 13,36%

Oggi si vota fino alle 15

Le urne saranno aperte oggi dalle 7 fino alle 15 per votare 5 quesiti referendari, 4 dei quali riguardanti il lavoro e uno le procedure per l’acquisizione della cittadinanza italiana da parte di immigrati. I quesiti. Il primo, scheda verde chiaro, chiede se si intenda abolire uno degli articoli del Jobs act relativo alla disciplina dei licenziamenti; il secondo, scheda arancione, riguarda la cancellazione del tetto alle indennità per licenziamento; il terzo, scheda grigia, propone di reintrodurre l’obbligo di causale per i contratti di lavoro a tempo determinato inferiori ai 12 mesi; il quarto, scheda rossa, riguarda la salute e la sicurezza del lavoro, chiedendo di estendere in caso di infortunio la responsabilità anche all’impresa committente dell’appalto; infine quello che riguarda la cittadinanza, scheda gialla, che potrebbe dimezzare a 5 anni di presenza in Italia il requisito per ottenerla.

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