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Lombardo rompe il patto, fibrillazioni sulla manovra

Nonostante il «serrate i ranghi» scandito dal presidente Schifani alla maggioranza l’Mpa ha presentato un’istanza di modifica al testo delle variazioni di bilancio

Giallo risolto, ma solo in serata, e non per vie ufficiali, visto che nella nota inviata ieri pomeriggio dal partito nulla trapelava sulla norma in discussione, né sull’emendamento che, con ogni probabilità, creerà l’ennesima fibrillazione nel centrodestra.

Il partito in questione è l’Mpa, che giovedì scorso, nonostante il «serrate i ranghi» scandito dal governatore Schifani alla maggioranza di governo per blindare la manovrina al vaglio dell’Ars, ha presentato istanza di modifica al testo delle variazioni di bilancio, non all’iper-tecnico articolo 11, come ventilato inizialmente da alcune fonti parlamentari, bensì al numero 2, che tocca uno dei temi più spinosi, quello della realizzazione delle opere pubbliche.

Più nel dettaglio, si tratta dell’istituzione del «Fondo rotativo per la progettualità», che a fronte di uno stanziamento di 4 milioni di euro dovrebbe accelerare la spesa per gli investimenti nei territori, anticipando le risorse necessarie per la redazione delle valutazioni di impatto ambientale.

Il tutto, si legge nel testo, sotto il controllo degli assessorati alle Infrastrutture, all’Economia e alle Autonomie locali: un terzetto a cui quattro parlamentari lombardiani vorrebbero aggiungere la delega all’Energia, incarnata dall’autonomista Francesco Colianni, che un mese fa ha preso il posto del dimissionario Roberto Di Mauro.

Un «rompete le file» che ha fatto subito rumore, perché unico in casa centrodestra accanto alla pioggia di emendamenti caduti (come ovvio che sia) dall’opposizione, e anche se all’inizio i rumors indicavano nell’articolo 11 il passaggio preso di mira, il nodo resta e sembra tutto politico.

Da qui, la nota dell’Mpa «in merito ad alcune interpretazioni giornalistiche», a sottolineare che «l’iniziativa parlamentare, pienamente legittima e trasparente, nasce da una sensibilità territoriale maturata nell’ascolto delle esigenze di cittadini, enti locali e categorie produttive. Nessun intento polemico, nessuna mossa tattica, nessuno «sgambetto» al governo, ma piuttosto la normale attività di un partito che, proprio in quanto forza di governo, si assume la responsabilità di portare dentro il confronto politico istanze concrete e coerenti con il programma della maggioranza».

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