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L’idea di trasformare la gestione del Brass Group di Palermo in un ente con un maggiore peso politico contenuta in un testo di riforma del sistema teatri e della cultura attualmente in commissione cultura in Assemblea regionale, scontenta le opposizioni e preoccupa gli stessi operatori del Brass. La paura è quella che l’ombra della politica si allunghi fin troppo sulla gestione dell’attuale Fondazione che promuove la musica jazz a Palermo e in Sicilia.
Il testo in gestazione nella commissione guidata Fabrizio Ferrara di Fratelli di Italia prevede, infatti, che il Brass di doti di un sovrintendente, il consiglio di amministrazione con cinque componenti e il collegio dei revisori dei conti con tre membri.
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