
Prima che inizino le danze ci vorranno ancora 48 ore, ma i rumors sul valzer dei superburocrati ai vertici dei Dipartimenti regionali girano già da qualche giorno, non senza creare fastidio o quantomeno perplessità, fra alcuni assessori e anche tra i corpi intermedi, come la Conferenza degli ordini dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Sicilia, che per voce e penna del coordinatore Maurizio Attinelli hanno inviato una lettera aperta al governatore Renato Schifani, chiedendo di escludere dalla rotazione degli incarichi «due dei più competenti dirigenti generali che la Regione abbia mai avuto, Carmelo Frittitta e Dario Cartabellotta», rispettivamente alla guida degli uffici delle Attività produttive e dell’Agricoltura, entrambi in scadenza di contratto e dati in transito verso il timone di altre strutture, il primo nonostante l’opposizione al trasferimento da parte dell’assessore Edy Tamajo, e il secondo diretto probabilmente all’Ambiente al posto di Patrizia Valenti, anche se non si esclude ancora uno scambio di scrivanie «in casa», con Fulvio Bellomo allo Sviluppo rurale o con Alberto Pulizzi alla Pesca.
Quel che è certo, è che i commercialisti non vorrebbero le carte in tavola cambiate, perché Frittitta e Cartabellotta «hanno sempre dimostrato capacità gestoria, tecnica e organizzativa decisamente fuori dal comune» e «l’eventuale avvicendamento sarebbe motivo di grande preoccupazione, soprattutto in un momento delicato come questo, di conclusione del Pnrr e di ripartenza della programmazione comunitaria».
Ma a farsi sentire è anche il presidente di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti, che sta seguendo «con molta attenzione la questione dell’avvicendamento dei dirigenti: al di là delle polemiche politiche, su cui naturalmente non mettiamo bocca, il nostro primario interesse è quello di far sì che le procedure possano compiersi nei tempi dovuti, senza ulteriori rallentamenti per la burocrazia regionale, che rischierebbero di inficiare l’adozione di procedure di cruciale importanza per il sostegno alle attività produttive dell’Isola. È essenziale che in un periodo in cui ci attendono sfide importanti, anche attraverso i vari bandi che saranno proposti da Palermo, la Regione possa garantire un supporto adeguato a chi investe».
Per avere certezza sui nomi che riempiranno le 17 caselle in scadenza tra i vari Dipartimenti bisognerà aspettare fino a martedì, ma una cosa è già chiara: alla staffetta non ci saranno deroghe, perché così è «previsto dalle normative anticorruzione e di trasparenza e dalla necessità di garantire rinnovamento ed efficienza della macchina amministrativa», sottolinea l’assessore all’Istruzione Mimmo Turano, ricordando che il turnover, quantomeno nelle deleghe più calde ed economicamente pesanti, è per l’appunto disposto dall’Anac per arginare i rischi di corruttela. Certo, «capisco che parlare di Risiko delle nomine sia più attrattivo per i retroscena dei giornali» e «le ambizioni e la voglia di continuare a lavorare da parte di tanti dirigenti, tuttavia il governo regionale è chiamato a rispondere alla legge e a seguire gli importanti criteri di rinnovamento, competenza ed efficienza indicati più volte dal presidente Schifani». Frasi che lasciano intravedere una distensione da parte dell’esponente della Lega dopo i mal di pancia registrati sulle indiscrezioni riguardanti gli uffici da lui gestiti, con Rossana Signorino che potrebbe entrare, come esordiente in un Dipartimento, alla Formazione o all’Istruzione, al posto di Maurizio Pirillo o Giovanna Segreto. Anche perché a gettare acqua sul fuoco è pure Salvo Geraci, capogruppo del Carroccio all’Ars, consapevole che «non ci potranno essere esenzioni dall’obbligo di procedere ad un ricambio dei dirigenti generali. Le resistenze su alcune posizioni diventerebbero una inottemperanza alle norme anticorruzione. Del resto, l’avvicendamento al vertice degli assessorati dà anche l’opportunità di valorizzare nuove forze nei ruoli apicali».
Tra gli altri nodi da sciogliere, quello di Mario La Rocca ai Beni Culturali, di Letizia Di Liberti alla Famiglia e di Salvo Taormina agli Enti Locali, tutti dati in uscita, mentre Dorotea Di Trapani, oggi vicecapo di gabinetto a Palazzo d’Orleans, dovrebbe approdare al Corpo forestale al posto di Giuseppe Battaglia e Salvatore Cocina restare alla Protezione civile per altri 18 mesi, come previsto dal Piao per gli incarichi dei burocrati che si occupano di calamità naturali, come l’emergenza siccità.
Intanto, sul fronte politico, c’è chi si porta avanti, verso le prossime elezioni regionali, lanciando uno Schifani bis, perché «grazie alla guida del presidente», rimarca il coordinatore regionale di Forza Italia Marcello Caruso durante la convention Sud Chiama Nord a Palermo, «siamo riusciti a imprimere un cambio di passo fondamentale per la nostra regione. Un lavoro importante, che per essere completato deve continuare anche nella prossima legislatura. Con il governatore».
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